Rifare impianto frenante Giardiniera '68
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Rifare impianto frenante Giardiniera '68
Avrei bisogno di un aiuto riguardo il rifacimento completo dell'impianto frenante della Giardiniera '68.
Qual'è? non credo sia adatto quello delle 500 normali, dalle descrizioni tecniche ho visto che
la giardiniera montava quello derivato dalla 600, è quello?
Io volevo rifare tutto, ganasce, tamburi, pistoncini....
Grasie....
Thomas
Qual'è? non credo sia adatto quello delle 500 normali, dalle descrizioni tecniche ho visto che
la giardiniera montava quello derivato dalla 600, è quello?
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Re: Rifare impianto frenante Giardiniera '68
vado a memoria, mi pare che la prima serie della G aveva quelli della 600, dal 1967 in poi in acciaio e non in alluminioThomasA ha scritto:Avrei bisogno di un aiuto riguardo il rifacimento completo dell'impianto frenante della Giardiniera '68.
Qual'è? non credo sia adatto quello delle 500 normali, dalle descrizioni tecniche ho visto che
la giardiniera montava quello derivato dalla 600, è quello?
Io volevo rifare tutto, ganasce, tamburi, pistoncini....
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Thomas
leggi sotto:
7/1964 : abolizione della botola per verificare il livello olio
6/1966 : sistema di ricupero vapori di combustione
6/1967 : tamburi posteriori in acciaio anziché alluminio
A livello di prestazioni, il motore sogliola sviluppò 17.5 CV à 4600 giri e permise alla Giardiniera di raggiungere i 95 Km/h (che sono poi gli stessi valori del tradizionale 110 a cilindri verticali). Fu anche riprogettato il sistema delle sospensioni : una nuova balestra all'avantreno ma soprattutto delle nuove molle e degli ammortizzatori rinforzati al retrotreno; Questo in previsione del maggiore peso del carico trasportato. Nella stessa ottica, fu potenziato il sistema frenante : furono adottati i freni della 600 e questo portò ad adottare ruote di disegno diverso rispetto alla 500.
La scocca : il problema prioritario fu quello dell'aspirazione dell'aria dopo la soppressione della griglia della berlina. Furono così poste dietro i cristalli posteriori, due griglie laterali, realizzate in alluminio (Fiat 1960/1967) e poi in plastica nera (Autobianchi 1968/1977). Questa soluzione permise ai progettisti di ottenere una terza porta incernierata sul fianco e comprendente una porzione di tetto, a vantaggio dell'accessibilità al vano di carico.
Capacità trasporto persone e bagaglio: Nel totale, la Giardiniera risultò misurare 3.185 m, ossia circa 21 cm più lunga della berlina; la portata ufficiale dichiarata dalla Fiat fu di 4 persone più 50 Kg di bagaglio, oppure di 200 Kg di carico utile (abbassando la panca posteriore). Il vano bagagli nella conformazione a 4 posti, a filo dello schinale, risultò misurare circa 0,25 m3; mentre il volume a pieno carico a sedili reclinati aumentava a ben 1 metro cubo. Piano di carico situato a circa 60 cm da terra. La Giardiniera si distinse per una maggiore fruibilità di spazio ai passeggeri posteriori, sia per le gambe, sia per le spalle e per la testa. Da segnalare un particolare dispositivo per mantenere aperto lo sportello posteriore (comprendente anche una porzione di tetto), per agevolare il carico/scarico di bagaglio e una cinghia per bloccare in posizione reclinata lo schienale posteriore.
All'esterno, la Giardiniera presenta delle nuove luci posteriori, di forma allungata, un nuovo portalampada luce targa e uno specchio retrovisore fissato sul montante anteriore sinistro. Dalla sua presentazione, la Giardiniera conserverà le porte "a vento" fino al termine della sua produzione, nel 1977: questo perché i veicoli commerciali benficiarono di una deroga alla legge italiana del 1964 a riguardo del verso di apertura apertura delle portiere. La 500 Giardiniera beneficierà in seguito dei cambiamenti apportati alla 500 F e R, perdendo, dunque, le modanature di allumino laterali e sul cofano anteriore. Suoi principali tratti distinitivi si ritrovano nelle coppe cromate, di diversa foggia rispetto alla berlina, e alla presenza dello specchietto retrovisore: introdotto, per legge, in Italia solo nel 1976, ma già d'obbligo sui veicoli omologati come "promisqui". Lo specchietto retrovisore in origine venne posto alla gronda del montante sinistro anteriore, poi spostato a lato. Il serbatoio cambia forma con l'introduzione della serie F.Caratteristica della Giardiniera é il tetto in tela lungo tutto il padiglione
L' interno rimane pressoché identico alla berlina : stessa strumentazione, stessi comandi e stessa tappezzeria; la strumentazione segue l'evoluzione dei modelli berlina D e F. Nel 1968, in coincidenza con il passaggio all'Autobianchi, volante e tachimetro vengono realizzati in plastica nera: soluzione poi adottata per l'introduzione della R nel 1972. La Giardiniera anticipa di un anno l'introduzione del lavavetro, di serie sulla D berlina solo nel 1961. L'allestimento interno si arricchisce con le modifiche via via apportate alla berlina: nel 1961 vengono introdotti il portacenere e le alette pareasole. Nel 1964 viene introdotto il ritorno automatico del tergicristallo e nel 1966 viene modificata la struttura dei sedili, realizzati a molle anziché a cinghia. Modificato e potenziata la climatizzazione con l'introduzione di due bocche per l'uscita dell'aria calda situate nella parte posteriore del tunnel. I finestrini posteriori, prima apribili a scorrimento, divengono apribili a compasso.
Una particolarità della Giardiniera di produzione Autobianchi erano gli indicatori di direzione laterali, più piccoli rispetto alle solite montate sulla berlina; le stesse adottate dalla Primula seconda serie.
Segnaliamo che la Giardiniera fu disponibile anche nella versione commerciale interamente metallica a soli due posti; le principali caratteristiche erano la scomparsa dei cristalli posteriori (cui prese il posto della lamiera) e il tetto, completamente di lamiera solcato da quattro nervature trasversali. Questa versione ebbe molto successo soprattutto presso gli artigiani e commercianti.
Con il termine della produzione della 500 berlina (1975), sembrarono avere seguito dei protitipi di Giardiniera su base Fiat 126; ma vennero presto accantonati per concentrare gli sforzi su un nuovo tipo di vettura che riassumesse la filosofia della Giardiniera: versatilità ed economicità. Nel Marzo 1980 venne ufficilmente presentata al pubblico la degna erede: la Fiat Panda.
NB: A proposito delle date di produzione, molto spesso ci si imbatte in una diatriba riguardante il passaggio da produzione della Giardiniera da Fiat a Autobianchi. Bisogna ricordare che l'Autobianchi, essendo una marca creata dalla Fiat, accoglieva nelle sue linee di montaggio anche la Fiat 600 Multipla e la 500 F/L... senza che queste mutassero commercialmente di marchio (rimanedo sempre "Fiat"); tuttavia é solo a partire dal Marzo 1968 che per la Giardiniera vengono modificati i listini delle due Case: oltre ad essere presentata a Ginevra con nuovi cruscotto e volante color nero, adotta ufficialmente il fregio anteriore Autobianchi entrandone in listino (ed affiancandosi alla Bianchina Panoramica) ed uscendo definitivamente da quello Fiat. Tutto questo é riportato in diversi numeri di "Quattroruote" del 1968, in primis nel numero di marzo (147/68) dove viene ufficializzato il passaggio all'Autobianchi con presentazione delle immagini della nuova calandra e cruscotto; sempre in quel numero, eccezionalmente a doppia piena pagina centrale (120 e 121), si trova un'inserzione pubblicitaria Autobianchi (con un evidente refuso a proposito della cilindrata: 549 sic!) che affianca le due "station" (Bianchina Panoramica e 500 Giardiniera) ora accumunate dallo stesso marchio. Altre notizie di questo passaggio si leggono nel supplemento Quattroruote "Tutte la Auto del mondo 1968" del maggio 1968 alla voce: Autobianchi. Infine, é sempre a partire dal numero del marzo 68 fino al 1977 che Quattroruote nelle ultime pagine dedicate ai listini inserisce la 500 Giardiniera in quello Autobianchi.
La 500 giardiniera e la 500 commerciale
Vista posteriore della GiardinieraIl 1960 è un anno ricco di novità per l'intera gamma e vede la nascita della Giardiniera e della versione D. Già da qualche tempo si avvertiva la mancanza della vecchia Topolino belvedere, ciò che oggi chiameremmo station wagon o familiare. Il problema è serio perché l'ingombro del motore impedisce la costruzione di un vano di carico allungato. Ancora una volta il genio del progettista, Dante Giacosa, escogita una soluzione di grande interesse tecnico: il motore a sogliola, che può essere alloggiato interamente sotto il pianale di carico. Nel maggio del 1960 nasce così la 500 giardiniera.
In sostanza i cilindri vengono abbattuti di lato e resi orizzontali, il convogliatore dell'aria viene modificato per avvolgere il nuovo propulsore e la ventola centrifuga è rimpiazzata da una ventola radiale. La presa d'aria è sostituita da due prese d'aria a colonna incorporate nei montanti posteriori. La cilindrata è la stessa del motore che equipaggia la 500 Sport, però potenza ed erogazione vengono ingentilite per adattarsi al diverso impiego. Il propulsore eroga 17,5 cv e la vettura raggiunge i 95 km/h.
Questo motore venne utilizzato anche sulla Autobianchi Bianchina Panoramica, che si affianca alla 500 Giardiniera rivolgendosi però ad un pubblico alla ricerca di vetture più ricercate ed eleganti.
La carrozzeria è rivista radicalmente. La nuova versione adotta la stessa della berlina fino al termine delle portiere anteriori, quindi anch'esse a vento, e si allunga poi verso il posteriore con forma più squadrata. La coda è del tutto nuova e squadrata, al posto del cofano motore c'è il portellone posteriore incernierato di lato e apribile come una portiera. Il passo si allunga di 10 cm. I finestrini posteriori sono rettangolari e scorrevoli. I fanalini hanno la parte superiore a goccia, la luce della targa è diversa. Il tetto è rigido solo in parte e ricompare una capotte molto allungata. Sospensioni e impianto frenante sono irrobustiti per via del maggior peso e del carico trasportabile, ceppi e tamburi derivano da quelli usati sulla 600. Lo schienale del sedile posteriore è abbattibile per formare un lungo vano di carico, inizialmente non piano per via dell'angolo residuo; in seguito fu reso del tutto piano grazie alla più sottile imbottitura adottata per lo schienale. Le dimensioni sono maggiori rispetto alla berlina: la Giardiniera è lunga 3,185 metri (21,5 cm in più) e alta 1,354 metri (2 cm in più). La 500 Giardiniera dal marzo all'ottobre 1960 riprende la meccanica della Nuova 500 Tetto Apribile (serbatoio carburante allungato). Dall'ottobre 1960 al marzo 1965 segue la Nuova 500 D e tutte le migliorie introdotte su questa nel corso della produzione (serbatoio a cubetto). All'interno spia delle frecce (sopra al commutatore d'accensione) e spia dei proiettori a piena luce (a sinistra del cruscotto). Levette di starter e avviamento in fusione con pomello di plastica. Coppe ruota bombate. Dal 1961 lavavetro e imbottitura sotto alla plancia. Dal 1964 tergicristallo con ritorno automatico, balestra anteriore con sei lame invece di cinque e moulure sulle fiancate al filo delle maniglie più corte nella parte posteriore.
La 500 Giardiniera e Commerciale
Vista posteriore della GiardinieraIl 1960 è un anno ricco di novità per l'intera gamma e vede la nascita della Giardiniera e della versione D. Già da qualche tempo si avvertiva la mancanza della vecchia Topolino belvedere, ciò che oggi chiameremmo station wagon o familiare. Il problema è serio perché l'ingombro del motore impedisce la costruzione di un vano di carico allungato. Ancora una volta il genio del progettista, Dante Giacosa, escogita una soluzione di grande interesse tecnico: il motore a sogliola, che può essere alloggiato interamente sotto il pianale di carico. Nel maggio del 1960 nascono così le versioni "Giardiniera" e "Commerciale", quest'ultima caratterizzata dall'assenza di superfici vetrate posteriori, anche denominata "Furgoncino".
In sostanza i cilindri vengono abbattuti di lato e resi orizzontali, il convogliatore dell'aria viene modificato per avvolgere il nuovo propulsore e la ventola centrifuga è rimpiazzata da una ventola radiale. La presa d'aria è sostituita da due prese d'aria a colonna incorporate nei montanti posteriori. La cilindrata è la stessa del motore che equipaggia la 500 Sport, però potenza ed erogazione vengono ingentilite per adattarsi al diverso impiego. Il propulsore eroga 17,5 cv e la vettura raggiunge i 95 km/h.
Questo motore venne utilizzato anche sulla Autobianchi Bianchina Panoramica, che si affianca alla 500 Giardiniera rivolgendosi però ad un pubblico alla ricerca di vetture più ricercate ed eleganti.
La carrozzeria è rivista radicalmente. La nuova versione adotta la stessa della berlina fino al termine delle portiere anteriori, quindi anch'esse a vento, e si allunga poi verso il posteriore con forma più squadrata. La coda è del tutto nuova e squadrata, al posto del cofano motore c'è il portellone posteriore incernierato di lato e apribile come una portiera. Il passo si allunga di 10 cm. I finestrini posteriori sono rettangolari e scorrevoli. I fanalini hanno la parte superiore a goccia, la luce della targa è diversa. Il tetto è rigido solo in parte e ricompare una capotte molto allungata. Sospensioni e impianto frenante sono irrobustiti per via del maggior peso e del carico trasportabile, ceppi e tamburi derivano da quelli usati sulla 600. Lo schienale del sedile posteriore è abbattibile per formare un lungo vano di carico, inizialmente non piano per via dell'angolo residuo; in seguito fu reso del tutto piano grazie alla più sottile imbottitura adottata per lo schienale. Le dimensioni sono maggiori rispetto alla berlina: la Giardiniera è lunga 3,185 metri (21,5 cm in più) e alta 1,354 metri (2 cm in più). La 500 Giardiniera dal marzo all'ottobre 1960 riprende la meccanica della Nuova 500 Tetto Apribile (serbatoio carburante allungato). Dall'ottobre 1960 al marzo 1965 segue la Nuova 500 D e tutte le migliorie introdotte su questa nel corso della produzione (serbatoio a cubetto). All'interno spia delle frecce (sopra al commutatore d'accensione) e spia dei proiettori a piena luce (a sinistra del cruscotto). Levette di starter e avviamento in fusione con pomello di plastica. Coppe ruota bombate. Dal 1961 lavavetro e imbottitura sotto alla plancia. Dal 1964 tergicristallo con ritorno automatico, balestra anteriore con sei lame invece di cinque e moulure sulle fiancate al filo delle maniglie più corte nella parte posteriore.
Dal marzo 1965 al gennaio 1967 segue il modello Nuova 500 F. È caratterizzata da serbatoio da 22 litri e forma allungata, eliminazione delle cromature sul cofano e sulle fiancate all'altezza delle maniglie (rimangono quelle sui sottoporta) e coppe ruote meno bombate (tipo 850). All'interno l'impostazione è la stessa della berlina "F": cruscotto con scala 0-20-40-60-80-100-120 km/h, scritta "Generat." anziché "Dinamo" sulla spia del generatore, spie abbaglianti a destra del cruscotto e frecce a sinistra, interruttori luce quadro, luci e tergicristallo allineati. Nuovo motorino tergicristallo (più battute al minuto). Reggispinta della frizione a sfere anziché in grafite.
Vista di tre quarti anterioreNel Febbraio 1967 l'Autobianchi entra ufficialmente nell'orbita Fiat, e la produzione della 500 Giardiniera viene trasferita a Desio(MI). Cambia la denominazione ("Autobianchi Giardiniera 500") ed il frontale, che riprende quello della Bianchina, mentre prima era quello delle 500 D e F. All'interno il volante e il cruscotto sono quelli che verranno poi montati sulla 500 R, neri.
A partire dal 1972 i vetri posteriori scorrevoli verranno soppiantati da quelli con l'aprtura a compasso mentre le grigliette di aerazione del motore poste sui montanti posteriori verranno montate in plastica anziché in alluminio.
Dal 1974 al 1977 cambia il frontale (con fregio Autobianchi realizzato sugli attacchi di quello della Fiat 500 R) ed i finestrini posteriori, con apertura a compasso anziché scorrevole. Della giardiniera viene prodotta una variante chiamata Furgoncino 500. Offre i due soli posti anteriori e vano di carico più spazioso grazie alla mancanza del sedile posteriore. I finestrini posteriori e la capotte sono sostituiti da parti rigide in lamiera. Il tetto è irrobustito da quattro nervature e dietro ai sedili anteriori viene aggiunto un vano a pozzetto coperto da un coperchio in lamiera a filo del vano di carico.
Prezzo: 565.000 lire
Codice telaio: Fiat 110 Giardiniera 500 (1960), Fiat 110 D Giardiniera 500 (1961-1965) e Fiat 110 F Giardiniera 500 (1965-1967).
Codice motore: 120.000, 120 D 000, 120 F 000.
http://nuova500.free.fr/pagine/scheda50 ... niera.html
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Re: Rifare impianto frenante Giardiniera '68
rocher62,
lo sapevo che avresti risposto in questo modo , meglio di così che si vuole
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non saprò una mazza ma quel poco che so mi piace condividerlo.....
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Re: Rifare impianto frenante Giardiniera '68
altrimenti che mi tenete a fare?Giampy ha scritto:rocher62,
lo sapevo che avresti risposto in questo modo , meglio di così che si vuole
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Re: Rifare impianto frenante Giardiniera '68
ma daiiiii rido rido rido
ps. un posticcino la me lo hai fatto??
ps. un posticcino la me lo hai fatto??
non saprò una mazza ma quel poco che so mi piace condividerlo.....
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Re: Rifare impianto frenante Giardiniera '68
ps. un posticcino la me lo hai fatto?? [/quote]
se resta un "buco" ti chiamo
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Re: Rifare impianto frenante Giardiniera '68
aspetto con ansia, anche se ho grossi dubbi che se ne liberino
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Re: Rifare impianto frenante Giardiniera '68
Giampy ha scritto: aspetto con ansia, anche se ho grossi dubbi che se ne liberino
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Re: Rifare impianto frenante Giardiniera '68
ops, mi sono arrivate le ganasce per la giardiniera....ma ahime sono diverse!!!!
perchè quelle nuove hanno quel perno centrale con una molletta? a che serve?
SIGHHH
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Re: Rifare impianto frenante Giardiniera '68
foto foto per vedere a che ti rifferisci
non saprò una mazza ma quel poco che so mi piace condividerlo.....
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Re: Rifare impianto frenante Giardiniera '68
rocher62, solo tu potevi risolvere un problema della giardiniera
99 % ORIGINALE
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Re: Rifare impianto frenante Giardiniera '68
Aurelio mi sa che sono arrivato tardi, Thomas ha preso delle ganasce che non vanno bene......ci vogliono le foto......aurelio.ct ha scritto: rocher62, solo tu potevi risolvere un problema della giardiniera