[GUIDA] Guarnizioni in RAME
- Adriano.Casoni
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[GUIDA] Guarnizioni in RAME
------Diversi anni fa, senza sapere che fossero già in commercio, mi è venuto in mente di realizzare le guarnizioni fra tubi marmitta e collettori, in RAME. Infatti avevo già montato una nuova marmitta sportiva modificata nei tubi di uscita, e cominciò il dramma delle guarnizioni tradizionali che non tenevano, e dopo pochissimo tempo, cominciavano a sfiatare. Così ho trovato dei ritagli di lamiera di rame da 1 mm da un lattoniere ( allora me li regalò, forse oggi sarebbe più difficile chre si comportasse così). Ho ritagliato grossolanamente le figure delle guarnizioni in numero pari, sovrapponendo le originali in commercio, e segnandole con una punta d'acciaio o truschino. Poi sono andato in casa, le ho scaldate molto bene sulla fiamma dei fornelli fino al colore viola e subito raffreddandole nel secchiaio attiguo , riempito di acqua fredda. In questo modo le ho rese molto duttili e malleabili. Poi sono sceso nella mia officina-garage, ed o trovato frai rottami ( conservati da sempre) due spezzoni di tubo, uno col diametro esterno (A), uguale al diametro dei tubi della marmitta ed un'altro di diametro interno (B) di circa 1-2 mm più grande. Sovrapponendo in coppia le sagome, ho poi forato i due fori dei prigionieri dei collettori e subito le ho bloccate a coppie, con viti e dadi adeguati, ed ho rifilato le sagome portandole secondo il prifilo esatto, con le forbici da lamiera. Rilevato e segnato su di esse il centro fori del tubo marmitta, con un compasso da ferro (due punte in acciaio)ho segnato da un lato un cerchio corrispondente al diametro esterno dei tubi marmitta, e dall'altro lato uno più grande di circa di circa 4-5 mm. Separate momentaneamente le due garnizioni, con uno scalpellino stretto, appoggiandomi su un pezzo di legno duro, ho ritagliato i due diametri segnati, poi ho di nuovo imbullonato fra loro le due flange. Smussato poi il bordo esterno dello spezzone di tubo marmitta, appoggiando la sagoma in rame, dal lato del diametro maggiore, sui bordi del tubo con il diametro più grande, ho introdotto con l'aiuto del martello il tubo fungente da punzone nel diametro piccolo, e facendo si che il materiale in eccesso , entrasse nel diametro maggiore. Ho quindi appoggiato la sola guarnizione al piano del mio incudine ( in effetti si tratta di un blocco di acciaio di 25x10x10 cm costretto dentro una cornice di quadro in legno) e con la penna del martello ho colpito il bordo piegato verso l'esterno battendolo in tutti i punti, in modo di dargli una prima piega verso quella direzione. Poi, reinfilando con lo stesso orientamento il tubo-punzone, l'ho infilato nella morsa aperta, venendo così ad avere il bordo piegato della guarnizione , tutto orientato verso l'alto e con la guarnizione appoggiata alle due ganasce della morsa, aperta al punto giusto. Ora, con l'aiuto del tubo con diametro interno il più possibile uguale all'esterno del tubo punzone, appoggiandolo al bordo pre-piegato, ho provveduto a pichiettarlo col martello fino ad ottene la completa ripiegatura su se stesso e facendo in modo che fosse sufficientemente pari. Togliendo i tubi e con l'aiuto di tela abrasiva con grana fine, appoggiata ad un pezzo di legno piano, ho smerigliato e ...rettificato il bordo sporgente della ripiegatura. Tolte le viti di fissaggio, ho poi montato le guarnizioni e la marmitta e ci ho girato per alcuni anni. Poi ho sostituito alcune volte la marmitta, sempre solo pulendo le guarnizioni con una spazzola di ferro, e senza mai doverle sostituire, e l'impianto di scarico non ha mai perso. Penso sia inutile dire che la realizzazione del maggior spessore in corrispondenza della ripegatura, sia determinante ai fini della tenuta e di conseguenza della longevità delle guarnizioni. Chi fa da se (con cura ) fa per tre. P.S. Mi scuso dello schizzo non proprio bello, ma dice per sommi capi come eseguire il lavoro.
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.SBLOCCA FUNZIONALITA'
----Se conosci come funziona e lo usi di conseguenza,gran parte della manutenzione è fatta...
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Re: Guarnizioni in RAME
Ciao Adriano,anche io me le sono autocostruite,pure quella della testa,e funzionano alla grande
Un saluto Luigi
Un saluto Luigi
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Re: Guarnizioni in RAME
Ottima soluzione tecnica: le tue guarnizioni in rame ricotto dureranno molti anniAdriano.Casoni ha scritto:------Diversi anni fa, senza sapere che fossero già in commercio, mi è venuto in mente di realizzare le guarnizioni fra tubi marmitta e collettori, in RAME. Infatti avevo già montato una nuova marmitta sportiva modificata nei tubi di uscita, e cominciò il dramma delle guarnizioni tradizionali che non tenevano, e dopo pochissimo tempo, cominciavano a sfiatare. Così ho trovato dei ritagli di lamiera di rame da 1 mm da un lattoniere ( allora me li regalò, forse oggi sarebbe più difficile chre si comportasse così). Ho ritagliato grossolanamente le figure delle guarnizioni in numero pari, sovrapponendo le originali in commercio, e segnandole con una punta d'acciaio o truschino. Poi sono andato in casa, le ho scaldate molto bene sulla fiamma dei fornelli fino al colore viola e subito raffreddandole nel secchiaio attiguo , riempito di acqua fredda. In questo modo le ho rese molto duttili e malleabili. Poi sono sceso nella mia officina-garage, ed o trovato frai rottami ( conservati da sempre) due spezzoni di tubo, uno col diametro esterno (A), uguale al diametro dei tubi della marmitta ed un'altro di diametro interno (B) di circa 1-2 mm più grande. Sovrapponendo in coppia le sagome, ho poi forato i due fori dei prigionieri dei collettori e subito le ho bloccate a coppie, con viti e dadi adeguati, ed ho rifilato le sagome portandole secondo il prifilo esatto, con le forbici da lamiera. Rilevato e segnato su di esse il centro fori del tubo marmitta, con un compasso da ferro (due punte in acciaio)ho segnato da un lato un cerchio corrispondente al diametro esterno dei tubi marmitta, e dall'altro lato uno più grande di circa di circa 4-5 mm. Separate momentaneamente le due garnizioni, con uno scalpellino stretto, appoggiandomi su un pezzo di legno duro, ho ritagliato i due diametri segnati, poi ho di nuovo imbullonato fra loro le due flange. Smussato poi il bordo esterno dello spezzone di tubo marmitta, appoggiando la sagoma in rame, dal lato del diametro maggiore, sui bordi del tubo con il diametro più grande, ho introdotto con l'aiuto del martello il tubo fungente da punzone nel diametro piccolo, e facendo si che il materiale in eccesso , entrasse nel diametro maggiore. Ho quindi appoggiato la sola guarnizione al piano del mio incudine ( in effetti si tratta di un blocco di acciaio di 25x10x10 cm costretto dentro una cornice di quadro in legno) e con la penna del martello ho colpito il bordo piegato verso l'esterno battendolo in tutti i punti, in modo di dargli una prima piega verso quella direzione. Poi, reinfilando con lo stesso orientamento il tubo-punzone, l'ho infilato nella morsa aperta, venendo così ad avere il bordo piegato della guarnizione , tutto orientato verso l'alto e con la guarnizione appoggiata alle due ganasce della morsa, aperta al punto giusto. Ora, con l'aiuto del tubo con diametro interno il più possibile uguale all'esterno del tubo punzone, appoggiandolo al bordo pre-piegato, ho provveduto a pichiettarlo col martello fino ad ottene la completa ripiegatura su se stesso e facendo in modo che fosse sufficientemente pari. Togliendo i tubi e con l'aiuto di tela abrasiva con grana fine, appoggiata ad un pezzo di legno piano, ho smerigliato e ...rettificato il bordo sporgente della ripiegatura. Tolte le viti di fissaggio, ho poi montato le guarnizioni e la marmitta e ci ho girato per alcuni anni. Poi ho sostituito alcune volte la marmitta, sempre solo pulendo le guarnizioni con una spazzola di ferro, e senza mai doverle sostituire, e l'impianto di scarico non ha mai perso. Penso sia inutile dire che la realizzazione del maggior spessore in corrispondenza della ripegatura, sia determinante ai fini della tenuta e di conseguenza della longevità delle guarnizioni. Chi fa da se (con cura ) fa per tre. P.S. Mi scuso dello schizzo non proprio bello, ma dice per sommi capi come eseguire il lavoro.