Mi rivolgo a Ghepcar.
Non metto in dubbio che hai trovato in un carburatore DCOE/M con un "consumo anomalo" nei supporti centrali, se così vogliamo chiamarli...
Adesso, riprendendo le tue parole, hai specificato che i cuscinetti si trovano ai DUE ESTREMI dell'asse.
Pare evidente che, se esercitiamo una trazione tramite una molla dalla parte dove è collocato il cuscinetto..per consumarsi quei "supporti" (sempre fa virgolette),occorre che i cuscinetti stessi siano usurati nelle sfere, queste devono ballare internamente..., altrimenti come fa l'asse a cambiare il suo assetto se viene tirato da una parte, almeno dalla parte dove è collocata la molla, lo sbalzo è irrisorio per farlo flettere...stiamo parlando di un'asse farfalla con montati ai suoi estremi due cuscinetti, non un albero di trasmissione di una barca...
E poi, che tiro.. non mettiamo mica un foglio di balestra, l'asse ruota, o quei 90° di rotazione, in maniera incredibile se tutto è regolare, pedale acceleratore compreso..ecco questo è importante, il modo in cui siamo capaci di saper manovrare la farfalla dell'acceleratore.
L'acceleratore sulla 500 non è dei migliori, la ruggine lo aggredisce facilmente, l'ispezione ci fa passare la voglia solo a pensarci, si indurisce e andiamo avanti così, affidandoci alle molle di richiamo.
la molla che mi sono procurato si espande con una resistenza controllata, la trazione che procura è limitata, sono sicuro che una volta messo un filo di tipo ciclistico con un diametro da non farlo somigliare a una fune (azioniamo direttamente le farfalle senza rinvii), lo sforzo sarà molto contenuto e quella molla sarà utile per controllare la spinta sul pedale...se era davanti andava bene ?
Ho preso anche in considerazione la generosa molla interna del carburatore, i motori che alimentavano erano provvisti di acceleratore a filo, un breve tratto, quindi una coppia così erano sufficienti a richiamare il pedale.
Il pedale è stato smontato, prima si faceva uno sforzo incredibile.
Ciò che procura difetto comporta una causa... a volte non si riesce a togliere le viti-farfalla, il giravite occorre saperlo adoperare, anche il martello, le viti sono ribattute in origine, le lame devono essere adeguate al taglio sulla vite...non lo dico a Te, ma a chi vuole cimentarsi nel difficile, in questo caso più facile a fare i danni.
Nessuno è immune da errori, me compreso..se non sbagli non impari.
Un saluto
Emidio
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Re: Sistema di comando acceleratore.
Nell'altro post, mi sono limitato a dire che ci sono delle flessioni dell’albero e credo di aver trovato le cause.
Dire che l’albero non flette e quindi non può andare a contatto del corpo sui due supporti centrali non è esatto in quanto per definizione non esiste oggetto che non venga deformato da sollecitazioni.
Fatto rotolare sul piano di riscontro, l’albero è risultato diritto e comunque eventuali scostamenti di rettilineità sono ben al di sotto dell’usura che ha interessato sia l’albero che il corpo.
Le foto mostrano l’usura sull’albero che dalla misura 7,95 è passato a 7,77 mm.
Il corpo invece presenta un’ovalizzazione compresa tra 0,7 e 0,8 mm in una direzione ben precisa e in accordo con quella dell'albero.
Due foto mostrano come l’alberino fletta di quasi 0,3 mm sotto la spinta del mio dito; tolta la spinta il comparatore si è riportato al valore iniziale.
Di questa prova mi si può contestare tutto, il metodo, la mancanza delle farfalle che certamente irrigidiscono l’assieme, la distanza dei punti di contatto con i blocchetti, il carico applicato ecc.ecc., cose che cambierebbero solo l’entità della flessione ma non la sua esistenza.
Saluti, Pierino.
Dire che l’albero non flette e quindi non può andare a contatto del corpo sui due supporti centrali non è esatto in quanto per definizione non esiste oggetto che non venga deformato da sollecitazioni.
Fatto rotolare sul piano di riscontro, l’albero è risultato diritto e comunque eventuali scostamenti di rettilineità sono ben al di sotto dell’usura che ha interessato sia l’albero che il corpo.
Le foto mostrano l’usura sull’albero che dalla misura 7,95 è passato a 7,77 mm.
Il corpo invece presenta un’ovalizzazione compresa tra 0,7 e 0,8 mm in una direzione ben precisa e in accordo con quella dell'albero.
Due foto mostrano come l’alberino fletta di quasi 0,3 mm sotto la spinta del mio dito; tolta la spinta il comparatore si è riportato al valore iniziale.
Di questa prova mi si può contestare tutto, il metodo, la mancanza delle farfalle che certamente irrigidiscono l’assieme, la distanza dei punti di contatto con i blocchetti, il carico applicato ecc.ecc., cose che cambierebbero solo l’entità della flessione ma non la sua esistenza.
Saluti, Pierino.
Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei.
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Re: Sistema di comando acceleratore.
Ciao Pierino l'usura è molto evidente, direi incredibile...dico incredibile perchè malgrado è un'asse "d'acciaio" si è consumato alla pari di uno di ottone.
Nei carburatori tradizionali si consuma il carburatore e non l'asse, questo resta sempre integro se di ferro, qui sembrano invertite le cose...mi viene da pensare che fosse stato privato del cuscinetto, nelle foto con il comparatore sembra consumata anche la parte dove l'asse alloggia il cuscinetto, anzi direi consumato anche li..per non dire del colore.
Sembra irreale, l'asse in effetti è usurato...lo sarà stato anche nel condotto, le farfalle avranno provocato un'asportazione notevole di materiale...sinceramente mi sembra di vedere l'asse dei primi DCOE, (non ricordo la sigla) quelli che montavano le SS, non avevano ancora i cuscinetti a sfera e l'asse era d'ottone.. ricordo che li alesavano come un normale carburatore.
Cosa dire...un dubbio m'assale, io resto fedele a come ho applicato la molla, nessuno è obbligato a seguire le mie intuizioni...mostrare un'asse di un carburatore "DCOE" consumato in quel modo anomalo e uniforme, immaginando che ruota su cuscinetti a sfera.. non dimostra che la causa è stata procurata dalla molla..direi che si sono dimenticati di montare i cuscinetti se mai li avesse montati.
Un caro saluto
Emidio
Nei carburatori tradizionali si consuma il carburatore e non l'asse, questo resta sempre integro se di ferro, qui sembrano invertite le cose...mi viene da pensare che fosse stato privato del cuscinetto, nelle foto con il comparatore sembra consumata anche la parte dove l'asse alloggia il cuscinetto, anzi direi consumato anche li..per non dire del colore.
Sembra irreale, l'asse in effetti è usurato...lo sarà stato anche nel condotto, le farfalle avranno provocato un'asportazione notevole di materiale...sinceramente mi sembra di vedere l'asse dei primi DCOE, (non ricordo la sigla) quelli che montavano le SS, non avevano ancora i cuscinetti a sfera e l'asse era d'ottone.. ricordo che li alesavano come un normale carburatore.
Cosa dire...un dubbio m'assale, io resto fedele a come ho applicato la molla, nessuno è obbligato a seguire le mie intuizioni...mostrare un'asse di un carburatore "DCOE" consumato in quel modo anomalo e uniforme, immaginando che ruota su cuscinetti a sfera.. non dimostra che la causa è stata procurata dalla molla..direi che si sono dimenticati di montare i cuscinetti se mai li avesse montati.
Un caro saluto
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