


Quando la corrente attraversa una resistenza, si ha una caduta di tensione che si calcola con la legge di Ohm V=R*I, semplificando se la resistenza é un Ohm e la corrente é 1 Amper la caduta di tensione é di 1 Volt.Atomo27 ha scritto:Dummy load o "carico fittizio" avvero resistenza zavorra, su questo possiamo parlarne credo sia occasione di approfondimento di qualcosa che entra pochino nel mondo delle 500 .Pi69 ha scritto:Resistenza zavorra..... l'origine del termine viene da altri tipi di circuiti che non tollerano la mancanza di carico...
Su molti testi viene citato il concetto... poi nella pratica assume altri nomi , esempio resistenze di frenatura soppressori di spike ecc ecc.
Voglio partire da molto lontano, forse più di 50 anni fa, mia sorella ricevette in dono un ferro da stiro giocattolo, questo riscaldava realmente, ricordo che questo piccolo ferro da stiro funzionava con 220Vmancava la pure presa di terra chiaramente non ci si scottava ma con le norme europee chi sa che fine avrebbe fatto il suo costruttore, altri tempi.
Un giorno il giocattolo si ruppe , quale migliore occasione per aprire e dare un'occhiata dentro
ai tempi io "a scatola chiusa compravo soloArrigoni"
Quando riusci ad aprire l'oggetto all interno trovai questo Cosa era quell'affare simile ad un gessetto con due fili attaccati?
Al momento non ritenni di approfondire, ne presi atto e la vita continuò.
Nel bel mezzo del cammin della mia vita mi ritrovai con la testa dentro un televisore a valvole
dentro questo trovai valvole , fili lamiere , e qualche gessetto con i fili , venni a sapere che quelle erano resistenze.
Ora ritornando al ferro da stiro so che al suo interno il gessetto non era altro che una resistenza ceramica , con le caratteristiche di bassa resistenza, ed alta potenza. (Watt)
Cosa succede quando una corrente attraversa una resistenza ?
E questo ci azzecca con il gessetto in serie con la bobina..........Pi69 ha scritto:Effetto joule: dissipa energia-riscalda
HC :idrocarburi incombusti
Egt: temperatura gas di scarico
Sono d'accordo con te.Il discorso è abbastanza lungo
Non mi rimandare, conservo brutti ricordi con questo termineDboniot ha scritto: Quando la corrente attraversa una resistenza, si ha una caduta di tensione che si calcola con la legge di Ohm V=R*I, semplificando se la resistenza é un Ohm e la corrente é 1 Amper la caduta di tensione é di 1 Volt.
Fino a qui nulla di speciale se non che a causa della difficoltá degli elettroni ad attraversarla si produce una dissipazione di calore, l'effetto Joule.
La relazione matematica stavolta é quadratica: Potenza = Resistenza per Corrente x Corrente, l'effetto che con un 1 Ohm di resistenza e 1 Amper la potenza dissipata é 1 Watt, se la corrente cresce a 2A la potenza diventa 4W, con 3A abbiamo 9W e cosí via.
Per completezza elenco anche altre relazioni che nascono dalle due formule:
I=V/R
R=V/I
V=R*I
Potenza=R*I(al quadrato)
Potenza=V(al quadrato)/R
Potenza=V*I
Rimando al web per ulteriori approfondimenti.
Ergo la resistenza attraversata da una corrente tende a riscaldarsi,e l'involucro fa da dissipatore meglio se questo è di metallo (resistenza corazzata) .Pi69 ha scritto:Si, ho effettuato il test con il famoso filo resistivo, a spinterogeno fermo e puntine chiuse la carta anneriva.... a regime la temperatura era nettamente inferiore ma cmq non si poteva toccare con mano .
Il tutto è calcolabile ma toccava dimostrare la cosa
Se cosi era accaduto, bastava mettere una resistenza degli stessi OHM ma con Wattaggio molto superiore, e possibilmente una resistenza a filo, non ad impasto.Pi69 ha scritto:Si, ho effettuato il test con il famoso filo resistivo, a spinterogeno fermo e puntine chiuse la carta anneriva.... a regime la temperatura era nettamente inferiore ma cmq non si poteva toccare con mano .
Il tutto è calcolabile ma toccava dimostrare la cosa
forse non hai visto il video postato da Pi69,Charles ha scritto:Se cosi era accaduto, bastava mettere una resistenza degli stessi OHM ma con Wattaggio molto superiore, e possibilmente una resistenza a filo, non ad impasto.Pi69 ha scritto:Si, ho effettuato il test con il famoso filo resistivo, a spinterogeno fermo e puntine chiuse la carta anneriva.... a regime la temperatura era nettamente inferiore ma cmq non si poteva toccare con mano .
Il tutto è calcolabile ma toccava dimostrare la cosa
Guarda attentamente il video e leggi attentamente i commentiCharles ha scritto:Se cosi era accaduto, bastava mettere una resistenza degli stessi OHM ma con Wattaggio molto superiore, e possibilmente una resistenza a filo, non ad impasto.Pi69 ha scritto:Si, ho effettuato il test con il famoso filo resistivo, a spinterogeno fermo e puntine chiuse la carta anneriva.... a regime la temperatura era nettamente inferiore ma cmq non si poteva toccare con mano .
Il tutto è calcolabile ma toccava dimostrare la cosa
R=(R1*R2)/(R1+R2) se sono uguali viene la metá, se le metti in serie la semplice somma R1+R2.Atomo27 ha scritto:Non mi rimandare, conservo brutti ricordi con questo termineDboniot ha scritto: Quando la corrente attraversa una resistenza, si ha una caduta di tensione che si calcola con la legge di Ohm V=R*I, semplificando se la resistenza é un Ohm e la corrente é 1 Amper la caduta di tensione é di 1 Volt.
Fino a qui nulla di speciale se non che a causa della difficoltá degli elettroni ad attraversarla si produce una dissipazione di calore, l'effetto Joule.
La relazione matematica stavolta é quadratica: Potenza = Resistenza per Corrente x Corrente, l'effetto che con un 1 Ohm di resistenza e 1 Amper la potenza dissipata é 1 Watt, se la corrente cresce a 2A la potenza diventa 4W, con 3A abbiamo 9W e cosí via.
Per completezza elenco anche altre relazioni che nascono dalle due formule:
I=V/R
R=V/I
V=R*I
Potenza=R*I(al quadrato)
Potenza=V(al quadrato)/R
Potenza=V*I
Rimando al web per ulteriori approfondimenti.![]()
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Se metto due resistenze i parallelo ?
Ragazzi vi confesso che le mie domande in questo topic sono retoriche e di questo me ne scuso, ma tutto spero sia servito per approfondire l'argomento ballast, e trovare una soluzione aDboniot ha scritto: R=(R1*R2)/(R1+R2) se sono uguali viene la metá, se le metti in serie la semplice somma R1+R2.
Quoto Charles, é meglio usare resistenze a filo corazzate (quelle con l'involucro di alluminio alettato) che le piú economiche resistenze ceramiche a impasto, che poco tollerano le sollecitazioni meccaniche.
Mi spiego meglio: se noi mettiamo due resistenze in parallelo di pari valore otteniamo una caduta di tensione inferire ed un potere dissipante maggiore cosa ne pensate?Mantovasud ha scritto: Una normale bobina a cui è stata istallata una ballast funzionerà sempre con una tensione minore della necessaria.