Buongiorno a tutti.
Sono qui a proporre un nuovo argomento, premetto che riguarda il cinquino, dove il problema equilibratura è molto evidente, ma riguarda un po' tutti i motori.
Sappiamo che il contrappeso sull'albero (mannaia) serve per bilanciare la massa dell'asse di accoppiamento più quella della parte della biella che si considera in moto rotatorio, più una percentuale delle masse alterne (pistone completo più quella parte della biella che si considera in moto alterno); questa percentuale sui motori con cilindro verticale varia tra il 40 e il 60% (sto parlando di un monocilindrico per semplicità, ma va bene anche per il cinquino che da questo punto di vista si conporta come un mono) a seconda di molte considerazioni tra cui il tipo di fissaggio del motore al telaio etc.
Ora il mio quesito: non sono riuscito a sapere se tra queste considerazioni entra il regime di rotazione del motore, cioè: se io avessi un motore dove ho equilibrato il 50% delle alterne e portassi il regime di potenza massima da 5000 a 8000 giri (e di conseguenza spostassi in alto tutto l'arco di utilizzazione) dovrei variare la percentuale delle alterne bilanciate? Se si aumentandola o diminuendola? O è tutto un fatto empirico?
Io credo che potrei lasciare tutto come sta o, eventualmente diminuire la percentuale perchè con il regime dovrebbe aumentare il disturbo dato dalle masse eccentriche, ma non sono sicuro e non ho trovato aiuto in nessun testo.
C'è qualcuno che può aiutarmi?
Comunque grazie.
percentuale di equilibratura
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Re: percentuale di equilibratura
Le forze d'inerzia di 1°grado sono maggiormente importanti con l'aumento del numero dei giri motore, tant'è che le masse alterne devono essere tanto minori quanto più alto è il regime, sia in fase di progetto che, eventualmente, in seguito a una successiva elaborazione.
Ne consegue, a mio avviso, che la percentuale del fattore di bilanciamento dovrà essere quanto più possibile eguale alla percentuale prevista (60%-65% nel caso in esame ossia cilindri verticali), fermo restando che tale procedura e misura sono empiriche per il fatto stesso che le forze alterne sono generate dal movimento del pistone e subiscono accelerazioni e decelerazioni quanto più in prossimità del PMS e del PMI.
Ne consegue, a mio avviso, che la percentuale del fattore di bilanciamento dovrà essere quanto più possibile eguale alla percentuale prevista (60%-65% nel caso in esame ossia cilindri verticali), fermo restando che tale procedura e misura sono empiriche per il fatto stesso che le forze alterne sono generate dal movimento del pistone e subiscono accelerazioni e decelerazioni quanto più in prossimità del PMS e del PMI.
Nessun è perfetto. Ma chi vuol essere nessuno ?
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Re: percentuale di equilibratura
Si, non c'è dubbio, il fatto è che oltre a quelle di prim'ordine con il numero di giri aumentano anche quelle del secondo, io avevo pensato, ma ripeto che è solo un'idea, che all'aumentare del regime convenisse diminuire l'eccentricità, in funzione di un ragionamento: metti il caso che il motore, o qualsiasi manovellismo di spinta, faccia 50 giri al minuto, o anche meno, non converrebbe bilanciare il 100% delle masse alterne? Se si allora più giri meno alterne bilanciate, ma non ci giocherei 50 cent. .
Un motore, sopratutto se monocilindrico o bicilindrico a 360°, vibrerà sempre, a meno di non mettre almeno due contralberi, ci saranno regimi ai quali vibrerà di più e regimi ai quali vibrerà di meno, la bravura del progettista sta nello spostare le vibrazioni fuori dai regimi di normale utilizzazione del motore, da qui l'interesse per l'argomento.
Più cerco più mi convinco che la soluzione sia sopratutto empirica, uno come Lavazza o Gianesin, o Nepoti (che purtroppo non c'è più) dovrebbero saperne molto di più.
Un motore, sopratutto se monocilindrico o bicilindrico a 360°, vibrerà sempre, a meno di non mettre almeno due contralberi, ci saranno regimi ai quali vibrerà di più e regimi ai quali vibrerà di meno, la bravura del progettista sta nello spostare le vibrazioni fuori dai regimi di normale utilizzazione del motore, da qui l'interesse per l'argomento.
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Re: percentuale di equilibratura
Addirittura ce ne vorrebbero quattro alberi di bilanciamento, due per le forze d'inerzia e altri due per le forze di second' ordine, ma , ovviamente, di solito se ne monta uno o al massimo due per non avere troppo assorbimento di potenza.
Le forze alterne di 2° ordine sono molto meno sentite di quelle di 1° ordine e non sono equilibrabili neppure parzialmente con l'aggiunta di contrappesi sull'albero motore, dato che eventuali masse equilibratrici dovrebbero ruotare a velocità doppia dell'albero stesso perchè la sua frequenza è doppia di quelle di 1° ordine.
Questo dice Giacosa sul suo trattato "Motori endotermici".
Le forze alterne di 2° ordine sono molto meno sentite di quelle di 1° ordine e non sono equilibrabili neppure parzialmente con l'aggiunta di contrappesi sull'albero motore, dato che eventuali masse equilibratrici dovrebbero ruotare a velocità doppia dell'albero stesso perchè la sua frequenza è doppia di quelle di 1° ordine.
Questo dice Giacosa sul suo trattato "Motori endotermici".
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Re: percentuale di equilibratura
E già, il quale Giacosa non risolve il mio dubbio, il cinquino tra l'altro l'ha progettato lui.