mi intrometto visto che si parla di chimica e di protezione personale.
Il sistema dell'elettrolisi (cioè "dividere usando elettricità") è il procedimento esattamente inverso di quello che avviene in natura, ovvero l'ossidazione. Quindi per "vincere" questo sistema spontaneo di madre natura, dobbiamo fornire noi corrente elettrica per avere il fenomeno della "riduzione" che, nel nostro caso, si manifesta con lo sviluppo di idrogeno (bollicine).
Quali sono i pericoli e quindi i pericoli derivanti da questa attività?
La risposta è: rischio elettrico, di incendio e chimico.
Per quanto riguarda il rischio elettrico, come già avete detto bene voi, bisogna evitare che i pezzi (anodo e catodo) si tocchino tra loro per evitare il corto circuito. Anche se la tensione elettrica è di 12V, e avendo 8A di tensione, la potenza di circa 100Watt scaricata sulle mani non è simpatica...quindi attenzione.
Durante la reazione si sviluppa idrogeno: altamente infiammabile, è vero, ma se si lavora in ambiente particolarmente ventilato non succede nulla perché non vi è accumulo. Non fate questo lavoro in ambienti chiusi e in prossimità di fonti di calore. I fumatori, con la sigaretta accesa è meglio che alla vasca di reazione non ci si avvicinino per nulla...attenzione.
Il terzo pericolo. Chimico. Non si scherza.
L'idrossido di sodio (soda caustica) è altamente corrosivo e assai pericoloso per contatto anche se molto diluito. Gli effetti dell'ustione chimica su occhi e cute sono immediati. Non azzardatevi a lavorare senza guanti, occhiali e vestiario di protezione.
- I guanti devono riportare la marcatura di riferimento alla norma alla norma EN374 e sotto il pittogramma (che per la resistenza agli agenti chimici è un "recipiente da chimico che fuma") deve essere riportata la lettera "K" (protezione da idrossido di sodio con concentrazioni fino al 40%p/p).
- Oltre ai guanti servono gli occhiali: scegliete quelli che hanno impresso nella montatura (anche se di plastica) il riferimento alla norma EN166. Tutti gli altri occhiali sono giocattoli.
- Dotatevi di filtro per vapori organici (una semimaschera con filtro a incastro o a filetto va bene). Riconoscete questo filtro perché colorato di una banda di colore grigio. Se non ha questa colorazione il filtro non è specifico per l'attività.
- Anche per l'ambiente c'è qualche problemino. L'idrossido di sodio non è classificato pericoloso per l'ambiente ma le sue caratteristiche ecotossiche non sono uno scherzo. Va sempre neutralizzato con un acido in concentrazioni note. L'acido insieme alla soda danno origine al cloruro di sodio (sale da cucina) e acqua ma solo se la reazione è perfettamente bilanciata chimicamente con i giusti quantitativi. Se mettessimo poco acido non la neutralizzeremmo abbastanza... se ne mettessimo troppo, avremmo acido in eccesso e, quindi, una soluzione comunque corrosiva... concludendo, miscelando acido e base forti, la reazione è comunque esotermica quindi con sviluppo di calore e si sa: acidi e basi forti come questi, per di più caldi, non hanno un piacevole effetto sulla pelle.