Dik Dastardly ha scritto: Secondo se forse lei non lo sa... In gr.2 deve rimanere di origine! ...... Ma per fortuna siamo tutti più forti della concorrenza a parole...

Prendo atto di questa limitazione regolamentare,non la conoscevo.
Non mi sono mai atteggiato ad esperto nè di regolamenti tanto meno mi sono mai permesso o illuso di confrontarmi con questi guru della meccanica, figuriamoci, ho tanto da imparare anche dal mio meccanico di biciclette.
Di una cosa sono certo, l'ironia stupida e gratuita non fa parte del mio DNA, forse per questo non apprezzo i post tuoi, caro Dik Dastardly e di alcuni tuoi amici.

Questo forum si distingue da altri perchè si è sempre fatto rispettare il principio che abitualmente si definisce "buona educazione" pur consentendo la libera opinione di tutti gli utenti.

Mozione d'ordine....
Se trattiamo del Gr.2 70-75 (come credo perché la testa radiale del motore Garavello in foto (non sarà mica il famoso motore Ruoso? ) fu ammissibie sulle Abarth 595-695 solo in quel determinato periodo) per quanto riguarda le testate ed i basamenti ammissibili per le Giannini occorre fare un distinguo.
Le Giannini di 500 cc uscirono di produzione nel 73, insieme all'uscita di produzione della Fiat 500 L e per esse è quindi ammissibile solo il basamento e la testata 110F.
Invece le Giannini 590 GT (590 cc) e 650 NP (652 cc), che avevano anch'esse basamento e testata 110F, dopo l'uscita della 500 R (594 cc.) subirono un'evoluzione in Giannini TVR (594 cc. 73,5x70) e GTR (694 cc. 79,5x70), che montavano basamento e testata della 500R e, pertanto, venne estesa l'omologazione delle 590 GT e 650 NP includendovianche il basamento 126 A5 000 (dal 5.3.74) e la testata (con differente camera di combustione) 126 A5 000 (dal 1.7.75). Venne estesa l'omologazione anche alla scatola del cambio, tamburi, fascione ed attacco del motore, fuselli, semiassi, ecc..

Manu ha scritto:Ricollegandomi al discorso del coperchio punterie in alluminio: trovarne uno "vero" e originale, sarebbe cosa buona montarlo, ma purtroppo le repliche sono fatte veramente ma veramente male (vedi il condotto superiore interno, troppo piccolo e assolutamente mal rifinito).
Ho avuto la fortuna di maneggiarne uno dell'epoca, ed effettivamente è un altro pianeta...
Spesso mi domando come mai, con la tecnologia che ormai sappiamo maneggiare, non siamo in grado di riprodurre meglio ciò che si faceva in passato!

colpa del dio denaro, chi fa riproduzioni ha interesse solo a guadagnare con il minimo della spesa... ed è anche colpa nostra che andiamo a vedere il prezzo prima della qualità
ora faccio una provocazione: quanti di noi, potendo scegliere tra un coperchio punterie replica a 50 euro e una replica perfetta a 250, sceglierebbero quello da 250?

Akro,
Mi hai tolto le parole di bocca Posso capire solo il grezzo di fusione, dei condotti di un collettore,ma una superifice farinosa al'interno di un coperchio punterie o di una coppa...
Non sto dicendo di farli lucidi, ma con meno impurità SI!!!!
Cmq scusate l'OT.....

Ma è chiarita una volta per tutte la questione del diritto a riprodurre un determinato pezzo fedelmente? In ogni caso, a mio modesto avviso, i pezzi non originali, se anche fossero precisi identici a quelli originali, dovrebbero portare un marchio, o qualcosa del genere, che lo rendesse manifesto.

ancora non ho capito una cosa, ma gli alberi motore in acciaio costruiti dal pieno all'interno sono sempre cavi come l'albero originale in ghisa ?

Se non fosse così come pensi che si potrebbe lubrificare le varie parti ?

ma se sono costruiti dal pieno come fanno a bucarli dentro, ecco a me questo piacerebbe capire , credo che utilizzino delle frese cnc a controllo numerico, ne ho vista una a 5 assi che fà dei lavori eccezionali, tu hai mai vito realizzare un albero dal pieno ?

Macorattivi ha scritto:Se non fosse così ....

Ni.
Mentre negli alberi della 500 e delle successive sorelle il passaggio dell' olio avviene in una cavità ricavata già in fase di colata tramite un' anima ( di dimensioni ragguardevoli per resistere alle spinte del metallo fuso ) negli alberi stampati e ricavati dal pieno il condotto viene realizzato tramite forature avendo poi cura di tappare i fori di ingresso.
Ne consegue un guadagno automatico ( dovendo rispettare i diametri dei vari supporti ecc.ecc. ) a favore degli alberi stampati o ricavati dal pieno le cui sezioni sono attraversate da fori dell'ordine di pochi millimetri invece che i 20-25 o forse più del fuso( faccio riferimento al ricordo di una foto di un albero fuso tranciato in prossimità di un supporto di biella ).

Saluti, Piero

Trovata

Saluti, Piero

come giustamente sostiene Gepcar, l'albero ricavato dal pieno ha caratteristiche meccaniche molto diverse... in primis dal tipo di materiale che non è da fusione, per la lubrificazione bastano dei foretti di passaggio per le bronzine di 4.. 5 mm creando un canale che parte dalla testa dell'albero....

grazie gepcar, adesso ho capito tutto

Alla fine però dovrebbe pesare molto di più... e qundi più mannaie e più volano...

doibaf

Due Condotti ha scritto:grazie gepcar, adesso ho capito tutto

La tua gioia è la mia soddisfazione
Saluti, Piero

doibaf ha scritto:Alla fine però dovrebbe pesare molto di più... e qundi più mannaie e più volano...

doibaf

Un problema alla volta....
Saluti, Piero