Finalmente oggi ho trovato il tempo per provare l'impianto su banco.
per eseguire una serie di prove ho utilizzato il fidato alimentatore che negli anni ottanta utilizzavo per alimentare una ricetrasmittente.
Questo alimentatore e tarato di fabbrica a 13.8 V ma all'interno ha un trimer (potenziometro) di regolazione fine della tensione , io per la prova ho tarato 12,5V.
Quando lo acquistai poteva erogare una corrente dichiarata di 7A.
Un bel giorno smanettando con circuiti vari lo misi in corto e fece un bel botto.
Lo portai dal mio cugino radiotecnico e dopo qualche giorno lo andai a riprendere, al momento della consegna mio cugino mi disse che lo aveva riparato cambiando la "patacca" il transistor finale di potenza, quello montato poteva erogare una corrente di 10A.
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Quanto premesso al momento potrebbe avere poca importanza ma di seguito ci servirà per trarre delle conclusioni.
A questo alimentatore attacco al negativo il capicorda ad anello ed al positivo il filo che andrà collegato al 5 del portafusibili.
Come prima prova decido di mettere dei fusibili da 7,5 A , alimento il circuito e poi chiudo il contatto degli anabbaglianti prima con una lampada, questa si accende regolarmente , poi procedo ad inserire la seconda lampada.
Quando chiudo il contatto si spegne tutto quasi subito, il fusibile da 7,5A è insufficiente a reggere la corrente delle due lampade.
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Ricordo che dai calcoli fatti in precedenza la media oscilla a 9A
tenendo conto dei calcoli fatti in precedenza cambio il fusibile ed inserisco 10A, in ambedue i portafusibili, perché se non tiene il 7,5A con gli anabbaglianti non lo terra sicuramente con gli abbaglianti, questi hanno 10 W in più.
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Dopo la sostituzione dei fusibili riprovo gli anabbaglianti ed il fusibile da 10A non salta, poi è la volta degli abbaglianti questi si accendono regolarmente.
comunque per andare sul sicuro monterò per gli anabbaglianti un fusibile da 10A e per gli abbaglianti da 15A.
Tenendo accesi gli abbaglianti inizio a rilevare qualche misura, collego i puntali del tester all'alimentatore e questo mi da una tensione di 10,1 V la corrente che eroga e di 10,1A .
Questo abbassamento di tensione e dovuto alla alla potenza che l'alimentatore riesce ad erogare.
Eseguendo queste misure comincio a temere sulla longevità dell'alimentatore , infatti toccandolo questo comincia a surriscaldarsi.
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Decido di tastare i fili per controllare la temperatura ma questi come da me previsto non sono caldi.
Dopo avere fatto queste prove decido di fermarmi anche perché l'alimentatore si riscalda eccessivamente e temo per la la vita della "patacca" , alcuni componenti elettronici stanno diventando rari.
Tenendo conto della limitazione dell'alimentatore e ricordando che l'impianto verrà alimentato dalla batteria , questa di solito è di almeno 45Ah non avremo problemi di surriscaldamento ma sicuramente di autonomia .
Se l'accumulatore deve alimentare i fari con lampade alogene se queste non si usano con una certa parsimonia ci ritroveremo con la batteria a terra.