Dopo diversi interventi quello che percepisco è che tutti noi ritorniamo spesso, per non dire sempre, a considerare cosa è diventata l' Italia.
Sono certo che la stragrande maggioranza degli italiani, ora, vorrebbe che si tornasse ad essere quelli che eravamo: Una nazione di gente lavoratrice, intelligente, onesta. Onesta. I benefici sarebbero per tutti.
A priori non ne faccio una ragione di nord e sud. La Lombardia è la terza o quarta regione per attività mafiose...quindi.
A priori non ne faccio una ragione di destra e sinistra.
Chi prima chi dopo si prende coscienza che continuando a fare i furbi c'è solo da perderci...a meno di non conoscere Tizio o Caio che in cambio di...possono ... Ricominciamo ?

Saluti, Piero

------Sono d'accordo con la tua analisi finale, sono meno d'accordo circa la possibilità di recupero di ciò che abbiamo ormai perso. La dilagante disonestà e corruzione a tutti i livelli e il facile guadagno di certe attività lo hanno consentito e favorito; e ,secondo me , abbiamo superato il punto di non ritorno.

Adriano.Casoni ha scritto:------Sono d'accordo con la tua analisi finale, sono meno d'accordo circa la possibilità di recupero di ciò che abbiamo ormai perso. La dilagante disonestà e corruzione a tutti i livelli e il facile guadagno di certe attività lo hanno consentito e favorito; e ,secondo me , abbiamo superato il punto di non ritorno.

Sono anni che abbiamo oltrepassato il punto di non ritorno, ma non solo in questo settore. ci sono troppe poltrone calde, il mio "vecchio" (senza offesa x nessuno) mi ha sempre detto e sta continuando tutt'ora che a spostar carta non si guadagnano soldi, ma solo lavorando s'incrementa il gruzzolo.

E comunque colpa di tutto quello che succede é anche di certa gente seduta in poltrona attenzione con questo non do ragione a chi fa ste cose,anzi quoto quello che ha detto churitusu,ma comunque bisogna dire che la pressione fiscale fosse a livelli accettabili queste cose sarebbero molte meno .con questo voglio dire che i primi responsabili del livello a cui siamo arrivati sono quelli che ci governano