Certo che l'evoluzione di questa discussione ha scaturito un poema molto interessante!
Personalmente ho forse una visione metafisica della meccanica ma parto da una considerazione.
Chi fabbrica e costruisce ha l'obbiettivo di produrre in grandi numeri e col minor costo possibile ovviamente garantendo l'affidabililità del prodotto. Da questa considerazione dico che, su un motore o un auto che sia, non ci sono pezzi in piu' ne in meno di quanto necessari e tornando al bicilindrico ho ragionato sulla sua evoluzione. Partendo dal motore 110 fino al 126A0/141 ecc quanti pezzi sono rimasti invariati in cinquant'anni? L'albero le bielle il banco e tutto il manovellismo sono immutati fino all'ultimo 650 prodotto. Dopo il motore 126A5 cambia il volano e la frizione ma col 650 sia volano e puleggia acquistano uno sbilanciamento di circa 20gr, basta confrontare i pezzi e si notano le differenze.
In sintesi credo che se l'albero e il banco sono immutati per oltre 40 anni un motivo ci sarà!
Per questo rimango scettico anche perchè di prove ne ho fatte e ne ho rotti tanti di motori
Credo che qualunque miglioria a riguardo sia frutto di prove esperimenti e tanti smontaggi e rotture di motori e che quindi certe procedure sono finalizzate esclusivamente all'utilizzo che quel motore deve avere. Accade spesso che arriva gente a chiedere il motore preparato o il cinquino pompato ma alla domanda:" Come lo utilizzi e che risultati vuoi?" cascano dalle nuvole. Se è un uso stradale e il lavoro deve durare non tocco ne albero ne bilanciature, al massimo si lavora su pesi di bielle e stantuffo, non esagero con l'alesatura e sfrutto molto le curve e le superfici di aspirazione e scarico lavorando sedi e valvole. Per i motori corsaioli cambia tutto e francamente per me sono solo una rogna......... visto che c'è chi la vuole cotta e chi la vuole cruda, tutti sono esperti di motori ma alla fine vogliono che li fai tu........... vita difficile