Salita al Passo dello Stelvio
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Re: Salita al Passo dello Stelvio
La vedo un po' dura, anche se credo nella frase "mai dire mai". Senz'altro ammiro l'ardire e la tua descrizione accurata coinvolge. Mi sono ricordato di mio padre quando mi suggeriva di affrontare i tornanti con brio, ho sofferto quando hai descritto le prime da mettere al volo e conosco la sensazione che si prova quando il 5ino surriscaldato ti dice "se mi spegni, non ripartirò". Bellissimi i luoghi ma ancora più bello leggere di tanti modi diversi di vivere la stessa vettura. Attualmente io e mia moglie abbiamo un conto in sospeso con una esperienza endurance felicemente conclusa ma che poteva costarci cara a causa proprio di salite impegnative. Vorremmo ripetere quella, stavolta rassicurati dall'esperienza acquisita. Ancora complimenti Saluti Marco&Susy
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Re: Salita al Passo dello Stelvio
obbligato anche per la moto
la 500 è come un diamante, è per sempre
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Re: Salita al Passo dello Stelvio
Ciao DBoniot,
nel leggere io tuo racconto di qualche anno fa, ho ripercorso la mia scalata del Monte Bondone: un'ora e dieci di tornanti tutti in seconda fino ai 1600 della vetta. Negli ultimi tornanti ho percepito forte un depotenziamento. Quando sono arrivato su, l'ho lasciata al minimo alcuni minuti, tutto sommato girava bene. Ma dopo un paio d'ore di sosta, non ne ha voluto sapere di ripartire. Ho provato diverse volte, ma mi sa che l'ho solo ingolfata. La temperatura era un po' rigida, qualche grado sottozero. Dopo diversi tentativi a starter, qualcuno mi ha dato una spinta, ma niente. Alla fine, solo carro attrezzi.
Il Cinquino è una R del 73, con motore originale ma un po' appesantita da cerchi Panda 4x4 (sei), portapacchi carico e immagino non agevolata nelle salite anche dal cambio della 126.
Quanti errori ho commesso? Significa che bisogna rinunciare a queste salite (visto che anche a te non è partita a starter)? Forse è chiedere un po' troppo al Cinquino? Cosa si può fare per migliorare la capacità di salire, senza elaborazioni complicate?
Grazie!
(Volevo allegare foto del Cinquino nella neve del Bondone, ma non riesco).
nel leggere io tuo racconto di qualche anno fa, ho ripercorso la mia scalata del Monte Bondone: un'ora e dieci di tornanti tutti in seconda fino ai 1600 della vetta. Negli ultimi tornanti ho percepito forte un depotenziamento. Quando sono arrivato su, l'ho lasciata al minimo alcuni minuti, tutto sommato girava bene. Ma dopo un paio d'ore di sosta, non ne ha voluto sapere di ripartire. Ho provato diverse volte, ma mi sa che l'ho solo ingolfata. La temperatura era un po' rigida, qualche grado sottozero. Dopo diversi tentativi a starter, qualcuno mi ha dato una spinta, ma niente. Alla fine, solo carro attrezzi.
Il Cinquino è una R del 73, con motore originale ma un po' appesantita da cerchi Panda 4x4 (sei), portapacchi carico e immagino non agevolata nelle salite anche dal cambio della 126.
Quanti errori ho commesso? Significa che bisogna rinunciare a queste salite (visto che anche a te non è partita a starter)? Forse è chiedere un po' troppo al Cinquino? Cosa si può fare per migliorare la capacità di salire, senza elaborazioni complicate?
Grazie!
(Volevo allegare foto del Cinquino nella neve del Bondone, ma non riesco).
- Mantovasud
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Re: Salita al Passo dello Stelvio
Danilo
Il motore della 500 è raffreddato ad aria.
Procedendo nella salita, il motore si mantiene "caldo" perchè è funzionate, l'aria gelida soffiata dalla ventola (procedendo in seconda marcia la rotazione è più veloce) raffredda fin troppo il motore, non da modo di averlo con una temperatura ottimale.
L'aria aspirata dal carburatore non è quella usata per raffreddare il motore, è presa in una zona di quiete, "diciamo a parte internamente al carter", questo per impedire che il motore aspiri l'aria una volta espulsa dal motore..in quota può essere vantaggioso, non certamente in pianura nelle stagioni calde
In marcia, l'aria gelida attraversando il carburatore non gli da modo di scaldarsi, questo malgrado è quasi a contatto con la testata, si arriva al paradosso che il motore è caldo e il carburatore gelido..
Lasciando il motore acceso al minimo, l'aspirazione è limitata e l'irradiamento del calore della testa permette al motore di funzionare..
Se nell'aria c'è umidità, questa si condensa in goccioline e vanno a depositarsi sopra la superfice del carburatore, specialmente nei passaggi dell'aria-minimo e freno aria...una volta spento il motore, con il favore dalla bassa temperatura ambientale l'acqua si trasforma in ghiaccio è ostruisce i fori del carburatore.
L'ingolfamento è dovuto a questo.
Sono sicuro che una volta portata la vettura a valle il motore si è avviato.
Lo sfiato dei vapori del motore produce acqua, vengono espulsi nel filtro e riciclati attraverso l'aria aspirata, li troviamo in inverno sul tappo dell'olio motore.
Il motore della 500 è raffreddato ad aria.
Procedendo nella salita, il motore si mantiene "caldo" perchè è funzionate, l'aria gelida soffiata dalla ventola (procedendo in seconda marcia la rotazione è più veloce) raffredda fin troppo il motore, non da modo di averlo con una temperatura ottimale.
L'aria aspirata dal carburatore non è quella usata per raffreddare il motore, è presa in una zona di quiete, "diciamo a parte internamente al carter", questo per impedire che il motore aspiri l'aria una volta espulsa dal motore..in quota può essere vantaggioso, non certamente in pianura nelle stagioni calde
In marcia, l'aria gelida attraversando il carburatore non gli da modo di scaldarsi, questo malgrado è quasi a contatto con la testata, si arriva al paradosso che il motore è caldo e il carburatore gelido..
Lasciando il motore acceso al minimo, l'aspirazione è limitata e l'irradiamento del calore della testa permette al motore di funzionare..
Se nell'aria c'è umidità, questa si condensa in goccioline e vanno a depositarsi sopra la superfice del carburatore, specialmente nei passaggi dell'aria-minimo e freno aria...una volta spento il motore, con il favore dalla bassa temperatura ambientale l'acqua si trasforma in ghiaccio è ostruisce i fori del carburatore.
L'ingolfamento è dovuto a questo.
Sono sicuro che una volta portata la vettura a valle il motore si è avviato.
Lo sfiato dei vapori del motore produce acqua, vengono espulsi nel filtro e riciclati attraverso l'aria aspirata, li troviamo in inverno sul tappo dell'olio motore.
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L'età non si sente, si vede.
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- Nick85
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Re: Salita al Passo dello Stelvio
ciao, secondo la mia esperienza quando si sale in vetta, aiuta ritoccare un pelo la vite del co.
Nel 2009 sono salito con degli amici sul Colle dell'Agnello dopo aver fatto un giro in Francia, il colle è alto circa come lo Stelvio (penso sia 10 o 20 metri meno) e giunto in cima la 5 non voleva tenere il minimo.
Un ritocchino al CO ha permesso di ripristinare la corretta carburazione.
Considera che il rapporto stechiometrico è 14:1 (14 parti di aria ed 1 di benzina), se sali di quota l'aria è più povera di ossigeno e quindi servirà impoverire la miscela perchè l'ossigeno non basta a consumare la benzina. Se quando le dai di motorino di avviamento insisti anche con l'acceleratore peggiori la questione.
Per il freddo invece non ho mai riscontrato problemi, considera che l'ho provata fino a -6 Mantova il problema del congelamento che dici secondo me è remoto, dovresti avere davvero molta acqua in giro per far succedere quel fenomeno, se consideriamo che gli australiani usavano la 500 al polo sud perchè raffreddata ad aria direi che la 5 sopporta bene i climi freddi.
Magari una causa del problema poteva essere anche la batteria non proprio in forma che allo spunto non permetteva una scintilla ottimale mentre il motorino di avviamento girava. Le batterie patiscono il freddo.
Io avrei provato a "buttarla giù" dalla discesa avviandola a strappo. In quel modo fai si che la batteria concentri le proprie energie alla bobina non usando il motorino di avviamento che è molto energivoro.
Nel 2009 sono salito con degli amici sul Colle dell'Agnello dopo aver fatto un giro in Francia, il colle è alto circa come lo Stelvio (penso sia 10 o 20 metri meno) e giunto in cima la 5 non voleva tenere il minimo.
Un ritocchino al CO ha permesso di ripristinare la corretta carburazione.
Considera che il rapporto stechiometrico è 14:1 (14 parti di aria ed 1 di benzina), se sali di quota l'aria è più povera di ossigeno e quindi servirà impoverire la miscela perchè l'ossigeno non basta a consumare la benzina. Se quando le dai di motorino di avviamento insisti anche con l'acceleratore peggiori la questione.
Per il freddo invece non ho mai riscontrato problemi, considera che l'ho provata fino a -6 Mantova il problema del congelamento che dici secondo me è remoto, dovresti avere davvero molta acqua in giro per far succedere quel fenomeno, se consideriamo che gli australiani usavano la 500 al polo sud perchè raffreddata ad aria direi che la 5 sopporta bene i climi freddi.
Magari una causa del problema poteva essere anche la batteria non proprio in forma che allo spunto non permetteva una scintilla ottimale mentre il motorino di avviamento girava. Le batterie patiscono il freddo.
Io avrei provato a "buttarla giù" dalla discesa avviandola a strappo. In quel modo fai si che la batteria concentri le proprie energie alla bobina non usando il motorino di avviamento che è molto energivoro.
- Nick85
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Re: Salita al Passo dello Stelvio
due foto delle mie avventure, devo dire che mi sono divertito molto :)
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- Mantovasud
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Re: Salita al Passo dello Stelvio
In altura, in inverno come in estate, (con il calore forse e peggio, l'aria essendo un gas si espande) l'aria è più rarefatta e la pressione atmosferica è minore, questa è la causa dello scarso rendimento dei motori a carburatori...preferiscono il mare ai monti.
Agendo sulla sola vite di registro-miscela si arricchisce la miscela del minimo..
Il getto del minimo alimenta pure i fori di progressione, in questo caso sul 26 IMB ne abbiamo solo uno.
Iniziando ad aprire la farfalla, la benzina continuerà ad uscire dal foro di registro-miscela fino a che sul registro ci sarà un valore di depressione...depressione (e uscita di benzina) che con la progressiva apertura della farfalla piano piano andrà a ridursi fino a ESAURIRSI, cesserà di uscire quando la benzina uscirà soltanto dal foro di progressione..
..sotto la farfalla c'è il registro, sopra la farfalla il foro di progressione.
C'è comunque un breve periodo dove la miscela esce da entrambi i fori..
..una volta che la farfalla ha superato l'unico foro di progressione, il getto del minimo cessa di alimentare il motore, la quantità di aria che attraversa il diffusore è aumentata e pure la sua velocità, in queste condizioni sul foro dello spruzzatore si crea una depressione che richiamerà la benzina dal getto del max.
L'apertura in più che viene data alla vite di registro-miscela permette di migliorare il solo "passaggio", un'aiutino al motore nella primissima apertura della farfalla, quella breve rotazione che da tutta chiusa arriva a scoprire l'unico foro di progressione.
La Solex (forse pure la Weber) aveva studiato un dispositivo per migliorare il rendimento dei carburatori in altura.
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- Mantovasud
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Re: Salita al Passo dello Stelvio
..la risposta sopra non è completa.
Con il calore l'aria calda si espande, a parità di volume il motore ne aspira MENO...i motori in estate rendono meglio la sera quando la temperatura si abbassa un po, l'aria raffreddandosi aumenta la sua densità, di conseguenza il motore ne aspira di più.
In montagna (in quota)...lo scarso rendimento dei motori a carburatori è dovuto alla MINORE PRESSIONE ATMOSFERICA, ovviamente anche a una carenza di ossigeno..
..la benzina TRAVASA dallo spruzzatore, (NON E' ASPIRATA) per la differenza di pressione fra quella atmosferica dentro la vaschetta e quella che si crea sul foro dello spruzzatore, UNA VOLTA USCITA SI UNISCE ALL'ARIA .
I carburatori funzionano con questo principio fisico
Al mare la pressione atmosferica è 1 bar...in altura è minore, diciamo a caso 0,9 bar
Se con il motore marciante al centro del diffusore registriamo un depressione di 0,7 bar...a livello del mare, la spinta sulla benzina di 1 bar ne farà travasare di più rispetto a 0,9 il altura.
Siccome in montagna non si sale al minimo, chiudere un po la vite di registro minimo non favorisce la resa del motore perchè si marcia con la farfalla aperta.
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Re: Salita al Passo dello Stelvio
fermi parliamoci un momento, ho detto che aiuta non che risolve tutta la carburazione.
Il CO aiuta perchè quando torna al minimo trova una miscela accettabile e quindi eviti di farla spegnere.
Altrimenti che fai cambi i getti quando arrivi su e quando torni giù? Sarebbe poco fattibile oltre che poco utile in quanto non hai modo di cambiarli gradatamente mentre sali e scendi.
Il rifacimento della carburazione ha senso solo se ci abiti in montagna, fermo restando che poi avresti la carburazione sballata quando torni giù.
Il nostro amico non voleva ripristinare le prestazioni, ma lamentava il fatto che una volta spenta non è riuscito più a riaccenderla, consigliavo quindi i 2 stratagemmi di cui sopra per migliorare la situazione senza pretendere che sia la soluzione perfetta, ma sicuramente è una soluzione molto pratica.
Ciao e buon Natale
Il CO aiuta perchè quando torna al minimo trova una miscela accettabile e quindi eviti di farla spegnere.
Altrimenti che fai cambi i getti quando arrivi su e quando torni giù? Sarebbe poco fattibile oltre che poco utile in quanto non hai modo di cambiarli gradatamente mentre sali e scendi.
Il rifacimento della carburazione ha senso solo se ci abiti in montagna, fermo restando che poi avresti la carburazione sballata quando torni giù.
Il nostro amico non voleva ripristinare le prestazioni, ma lamentava il fatto che una volta spenta non è riuscito più a riaccenderla, consigliavo quindi i 2 stratagemmi di cui sopra per migliorare la situazione senza pretendere che sia la soluzione perfetta, ma sicuramente è una soluzione molto pratica.
Ciao e buon Natale
- Mantovasud
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Re: Salita al Passo dello Stelvio
Ciao Nick
..immaginiamo finire il lavoro con un ultimo ritocco alla registrazione del minimo...fatto !
Adesso, manovrando la vite di registro-miscela nel modo di aprirla oppure chiuderla, l'aumentare della miscela o la sua riduzione influenza il solo passaggio, cambia il modo di come il motore reagisce alla primissima apertura della farfalla...
Quando facciamo la registrazione finale del minimo, si va a trovare la migliore rotazione del motore per quella determinata apertura della farfalla..
Anche se il minimo è registrato bene, se aumentiamo il regime tramite la vite di registro-farfalla, ad un certo punto noteremo che il motore non gira più bello rotondo, se adesso interveniamo sulla vite-miscela nel modo di aprirla, noteremo immediatamente un aumento del regime e una rotazione più regolare..
( è per questo che nella registrazione del minimo finale ci si preoccupa di lasciare la vite un po più aperta del dovuto)
..ora però saremo costretti ad abbassarlo, purtroppo la rotazione del regime non sarà più regolare come la prima fase della registrazione, adesso la miscela al minimo è troppo ricca.
Nei motori modificati si nota di più, a volte è preferibile fare la registrazione con un regime più alto (e poi abbassarlo), proprio per migliorare la reazione del motore all'apertura della farfalla, per contro, dopo avremo un minimo un po irregolare.
Quello che ti è successo è capitato anche a me, tornando in basso tutto si risolve in modo autonomo.
Buon Natale anche Te
..immaginiamo finire il lavoro con un ultimo ritocco alla registrazione del minimo...fatto !
Adesso, manovrando la vite di registro-miscela nel modo di aprirla oppure chiuderla, l'aumentare della miscela o la sua riduzione influenza il solo passaggio, cambia il modo di come il motore reagisce alla primissima apertura della farfalla...
Quando facciamo la registrazione finale del minimo, si va a trovare la migliore rotazione del motore per quella determinata apertura della farfalla..
Anche se il minimo è registrato bene, se aumentiamo il regime tramite la vite di registro-farfalla, ad un certo punto noteremo che il motore non gira più bello rotondo, se adesso interveniamo sulla vite-miscela nel modo di aprirla, noteremo immediatamente un aumento del regime e una rotazione più regolare..
( è per questo che nella registrazione del minimo finale ci si preoccupa di lasciare la vite un po più aperta del dovuto)
..ora però saremo costretti ad abbassarlo, purtroppo la rotazione del regime non sarà più regolare come la prima fase della registrazione, adesso la miscela al minimo è troppo ricca.
Nei motori modificati si nota di più, a volte è preferibile fare la registrazione con un regime più alto (e poi abbassarlo), proprio per migliorare la reazione del motore all'apertura della farfalla, per contro, dopo avremo un minimo un po irregolare.
Quello che ti è successo è capitato anche a me, tornando in basso tutto si risolve in modo autonomo.
Buon Natale anche Te
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Re: Salita al Passo dello Stelvio
Ciao a tutti, mi ero perso le notifiche dalle vostre risposte.
In effetti, il giorno dopo, nel box, il Cinquino è partito. Ma poi, in città con la neve e uno o due gradi sottozero, dopo un'oretta di parcheggio non è ripartita di nuovo.
Ho cambiato le candele, che erano nere. Ora va, ma mi pare che batta un po' in testa (ma magari sono solo io che non capisco niente).
Allego due foto dei due eventi :)
In effetti, il giorno dopo, nel box, il Cinquino è partito. Ma poi, in città con la neve e uno o due gradi sottozero, dopo un'oretta di parcheggio non è ripartita di nuovo.
Ho cambiato le candele, che erano nere. Ora va, ma mi pare che batta un po' in testa (ma magari sono solo io che non capisco niente).
Allego due foto dei due eventi :)
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Re: Salita al Passo dello Stelvio
come diceva mio nonno "quando batte in testa senti un rumore come di forchette nel motore"
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Re: Salita al Passo dello Stelvio
Forchette non ne sento. Comunque, la farò controllare