-----Non sono uomo di legge pertanto non conosco la legislatura in merito alla tutela riservata all'indennizzo di danni subiti da un veicolo d'epoca ,però vi voglio raccontare un fatto che mi capitò una 30ina di anni anni fa.: Non c'era ancora il limite di velocità ne l'obbligo del casco in moto. Una domenica stavo andando su per la Futa da Bologna con mia moglie ed il grande Falcone Guzzi. Si procedeva piano piano con uno scoppio ogni curva(si fa per dire )data la bellissima giornata estiva ed un sole magnifico. Ad un certo punto, nei pressi di una semicurva(mancavano circa 70-80 metri)mi ha sorpassato una Honda 400Four con un ragazzo alla guida e la sua fidanzata seduta dietro. Arrivati alla semicurva,uno schianto: una 128 verde, che procedeva in senso contrario, aveva perentoriamente girato alla sua sinistra anticipando il taglio della strada alla honda ma centrando in pieno il suo fianco sinistro. Io prontamente frenai con il mio doppio freno anteriore che si rivelò utilissimo e fin troppo efficace, aiutandolo con il freno posteriore, e riuscii a fermarmi a pochi cm dalla ruota anteriore della vettura intraversata. La frenata,nonostante si facessero si e no i 40 km/h,trovò mia moglie impreparata che per l'inerzia mi si addossò col proprio peso e determinò la nostra caduta pur essendo già fermi. Lei, lavorando da un medico, si precipitò subito a soccorrere il più bisognoso di attenzioni che apparve subito essere il ragazzo che aveva la gamba sinistra fracassata dall'impatto della vettura contro il suo motore,la ragazza proiettata in avanti, aveva sfiorato una edicola contenente una Madonnina cadendo in un praticello.Mentre alzavo la mia moto perchè usciva pericolosamente benzina,gridai agli abitanti del luogo di telefonare di corsa ai carabinieri richiedendo anche una ambulanza. Dopo pochi minuti arrivò a piedi un tizio, che sapemmo poi essere il figlio dell'anziano, che alla guida della 128 aveva causato l'incidente e che abitava poche decine di metri più giù sulla strada imboccata dal vecchio.Questo tizio si mise ad urlare col ragazzo a terra, cui mia moglie stava tagliando il pantalone con un paio di forbici avuti da una signora,per poter individuare il motivo dell copioso sangue che usciva.Io lo presi per una spalla ,lo girai..... e poi per fortuna sua erano intanto molto celermente arrivati i carabinieri e così mi ricomposi. Date le circostanziate testimonianze, partita l'ambulanza con i due fidanzati, mi dedicai alla mia Guzzi: leva frizione rotta,marmitta ammaccata e tutta strisciata,parafango anteriore rovinato in punta lateralmente avendo battuto a terra chiudendosi il manubrio,forcella ammaccata e raschiatamsella rosicchiata. Poi i danni personali per fortuna solo dovuti a lacerazione di un maglione di mia moglie ed alla tuta di cotone che, uguali, usavamo entrambi per le gite" fuori porta". Il giorno dopo andai dal concessionario della Guzzi e chiesi il costo dei pezzi da sostituire e la mano fd'opera relativa al lavoro di sostituzione e riverniciatura. Unendo a quello dell'abbigliamento, ai costi della mano d'opera e dei pezzi di ricambio ,stilai un elenco di costi che risultò essere di essere di 680.000 lire circa. Quando fui chiamato dalla MAE assicurazioni presso cui era assicurato il vecchio, per la liquidazione del danno, mi feci valere dopo aver fatto un bel pò di anticamera ed una arrabbiatura per il fatto che la sua impiegata continuava ad entrare interrompendo il colloquio, ed ogni volta si doveva ricominciare. Allora chiusi la mia cartellina e mi incamminai verso la porta, egli mi chiese dove stessi andando , io gli risposi fermamente ma educatamente che mi aveva convocato lui, e se voleva che il colloquio continuasse mi doveva dedicare l'attenzione e la considerazione che mi era dovuta, altrimenti ci saremmo rivisti in tribunale. Dato ordine di non disturbarci più, gli sottoposi la nota dei danni subiti(avevo preso con me anche gli indumenti rotti) mi rispose che trattandosi di moto molto veccha, poteva riconoscermi non più di 190.000 lire. Al che io chiusi nuovamente la mia cartellina dei documenti e feci il gesto di alzarmi di nuovo senza proferire parola. Egli mi chiese dove stessi andando ,ed io risposi a casa e che ci saremmo rivisti in tribunale,mi disse che avevo un bel carattere. Lo dispensai dal fare commenti alla mia persona,e chiudendo sapete come andò a finire? Andò a finire che gli lasciai gli indumenti lacerati ed uscii con un buono da lui firmato, per passare all'economato della assicurazione dove mi sarebbe stato consegnato una somma in contanti di 680.000 lire. Cosa che mi affrettai a fare il giorno dopo con esito positivo e senza alcun problema. A proposito ,il ragazzo era di Mordano un paesino vicino ad Imola e faceva il camionista:ha dovuto sospendere e cambiare la sua attività a causa delle ferite e dalle quali non è mai guarito.