La domanda di Terrasimo è legittima e io stesso me la sono posta soprattutto quando muovevo i primi passi nel mondo delle 500.
Ho volutamente specificato 500 e non auto storiche perchè secondo me il mondo/mercato dei cinquini viaggia su regole leggermente differenti e distorte rispetto a quello delle restanti auto d'epoca.
La logica fredda e asettica prevederebbe che a parità di condizioni del mezzo, un'auto più rara (non vecchia) valga di più di una più comune.
Perchè ho scritto rara e non vecchia?
Perche se, per fare un esempio, la Fiat avesse venduto 30 milioni di 500D e 15 milioni dei modelli successivi, magari oggi saremmo qui tutti a cercare una "introvabile" L anzichè una D.
La componente dell'età (quanto è vecchia l'auto) è importante anch'essa. Il mix fra rarità e anno di costruzione determinano quanto è appetibile un mezzo.
Stiamo sempre parlando di mezzi originali o restaurati secondo le specifiche della casa madre.
Quindi se una F prima serie con dei particolari come gli 8 bulloni a portiera è più rara e difficile da reperire di una F successiva, per logica sarebbe corretto essere disposti a pagarla un pò di più rispetto ad uno stesso modello successivo.
Il problema, e qui si arriva al vero nocciolo della questione è "Quanto è il giusto sovrapprezzo da applicare in questo caso? E soprattutto come tale aumento viene determinato?"
La risposta a questa domanda è differente da trattativa a trattativa, a volte potrebbe essere 0, altre 1.000€
Personalmente sono d'accordo nel riconoscere ad un modello più raro un prezzo maggiore.
Si vedono spesso 500R vendute ad un prezzo maggiore di una F e magari ci sono 10 anni di differenza ma è anche vero che ci sono gli estimatori della R che apprezzano il motore, altri che guardano maggiormente al "vintage" e farebbero follie per una D con le porte a vento.
Insomma non ci sono regole precise, la alcuni parametri oggettivi dai quali partire si.
