Tecnica: il linguaggio delle candele...

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C-rabbit
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Re: Tecnica: il linguaggio delle candele...

Messaggio da C-rabbit »

Questo è quello che vi so dire io per controllare le candele:

Forma e imperfezioni degli elettrodi :

Per compiere la verifica, prima di tutto, è necessario munirsi uno spessimetro a lamelle;
Osservare che la distanza tra i due elettrodi della candela sia proprio quella prevista dal costruttore.

Controllare che l'elettrodo esterno abbia gli spigoli vivi.
Se riscontrate che gli spigoli sono arrotondati significa che non avete garanzia di una buona scintilla e dovete sostituirla.

Attenzione : Se i due elettrodi hanno imperfezioni o buchi sicuramente il grado termico (capacità della candela di autoraffreddarsi) non sarà corretto.


Colore degli elettrodi :

Colore ruggine è sinonimo di buon funzionamento;
Colore biancastro fa la spia ad una carburazione nella quale il miscuglio aria/benzina è mal regolato;
Colore Neastro (tracce d'olio e benzina) denota una carburazione errata in eccesso, troppo grassa.

Se la candela presenta un aspetto nero brillante e grasso, molto probabilmente il motore è usurato.
Una candela in buona salute si riconosce da l'assenza di ogni traccia oleosa, deve essere secca, d'aspetto opaco e di un colore che va del grigio chiaro al marrone chiaro.


Terminale della candela (l'anello con l'elettrodo esterno alla fine della filettatura) :

La superficie non deve presentare depositi carboniosi dovuti frequentemente ad un eccessivo trafilamento d'olio all'interno della camera di combustione.
Ciò può essere determinato da insufficiente tenuta delle fasce elastiche e dei raschiaoli o dall'eccessiva ovalizzazione delle canne dei cilindri.

Differenze tra candele calde e fredde, guida alla scelta, cenni sull'errata carburazione :

Per quanto possa essere strano, anche la candela (pur non aumentando prestazioni) è molto importante nell'affidabilità di un motore,ed a volte anche nella resa.

La prima cosa da dire è che non esistono candele in grado di aumentare la potenza di un motore, e quindi potrebbe essere considerato un "organo passivo" che serve solo ad accendere la carica esplosiva (benzina ed aria) introdotta dal carburatore.

Un ruolo molto importante è quello di raffreddare la camera di scoppio che raggiunge temperature elevatissime, per questo le case produttrici ne producono diverse con diversi valori.

Ogni candela dissipa più o meno una quantità di calore, quelle che ne dissipano di più sono le più fredde mentre quelle che ne dissipano meno sono ovviamente le più calde.

Attenzione :
Una candela troppo calda può portare al grippaggio perché porta il motore in sovra-temperatura (a volte addirittura a dei buchi sul cielo del pistone)
Una candela troppo fredda si sporcherebbe perché non raggiunge la temperatura sufficiente per bruciare i gas freschi,causando problemi al motore in quanto rimarrebbe troppo freddo.

I motori più spinti hanno bisogno di candele più fredde in modo da non rischiare il grippaggio, mentre un motore omologato per la strada con candela superfredda sporcherebbe in continuazione gli elettrodi e faticherebbe a tirar fuori i cavalli (potenza) perché sarebbe freddo e mancherebbe le accensioni come se fosse scarburato.

Spero di esservi stato utile :mrgreen:
Maurizio
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Re: Tecnica: il linguaggio delle candele...

Messaggio da Maurizio »

Quoto in tutto, vi siete mai chiesti avendo in mano una candela che non conoscete, se quella è calda o fredda, non riuscendo ad avere una tabella comparativa su di una marca a voi conosciuta?
La candela di gradazione termica + fredda ha la ceramica che avvolge l'elettrodo centrale + corto rispetto a quella + calda, in poche parole, la ceramica dove si congiunge con il corpo di metallo della candela è + corto rispetto alla calda, in questo modo il calore deve percorrere - tratto prima di dissipare il calore attraverso la candela e ovviamente sulla testa dove avvitata, quindi quella sarà una candela di gradazione + fredda rispetto ad una con ceramica + lunga.
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Chiuritusu
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Re: Tecnica: il linguaggio delle candele...

Messaggio da Chiuritusu »

Belle speigazioni ragazzi!!! :?
Ma tu... C'eri??!!
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Adriano.Casoni
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Re: Tecnica: il linguaggio delle candele...

Messaggio da Adriano.Casoni »

Maurizio ha scritto:Quoto in tutto, vi siete mai chiesti avendo in mano una candela che non conoscete, se quella è calda o fredda, non riuscendo ad avere una tabella comparativa su di una marca a voi conosciuta?
La candela di gradazione termica + fredda ha la ceramica che avvolge l'elettrodo centrale + corto rispetto a quella + calda, in poche parole, la ceramica dove si congiunge con il corpo di metallo della candela è + corto rispetto alla calda, in questo modo il calore deve percorrere - tratto prima di dissipare il calore attraverso la candela e ovviamente sulla testa dove avvitata, quindi quella sarà una candela di gradazione + fredda rispetto ad una con ceramica + lunga.
---------Mi permetto di dissentire dalle ultime conclusioni,anche se le descrizioni sono esatte.C-rabbit e Maurizio avete enunciato e descritto il concetto ma ,per la precisione devo dire che la candela non è un organo" dissipatore", ma un semplice conduttore bipolare la cui funzione è solo quella di "portare all'interno della camera di combustione" la famosa scintilla,inoltre è vero che le fredde differiscono dalle calde per la maggiore copertura in ceramica refrattaria dell'elettrodo,ma questo accorgimento serve solo a non fare aumentare oltre misura la temperature dell'elettrodo centrale, dentro alla camera dove è alloggiata (essendo più lunga la copertura nelle "fredde" appunto per mantenerle tali e differenziarle dalle "calde").Ciò consente di raggiungere temperature maggiori in camera combustione non danneggiando quel tipo di candele.E specifico che il pericolo di usare candele calde in motori elaborati,con rapporti di compressione elevati,non è quello di provocare o meno grippaggi dello stesso ,il che dipende da altri fattori,ma di non fondere l'elettrodo,non creare autodetonazione o autoaccensione,pur favorendo una completa combustione.Va precisato inoltre che la prova del colore della candela va effettuata percorrendo un discreto tratto di strada a velocità sostenuta,quindi fermarsi e spegnere il motore il più velocemente possibile in modo di non fare intervenire ,o limitarlo al massimo,l'intervento del getto del minimo.Solo allora,svitando la candela e controllando il colore del rivestimento in ceramica,come giustamente citato da C-rabbit,si ha la idea del tipo di carburazione.(chiedo venia per le precisazioni ma sono convinto che le notizie tecniche debbano essere enunciate il più correttamente possibile poichè chi le legge per la prima volta ha il diritto-dovere di riceverle in tal modo.)Adriano. ;) :s
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Guido972
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Re: Tecnica: il linguaggio delle candele...

Messaggio da Guido972 »

Adriano.Casoni ha scritto:
Maurizio ha scritto:Quoto in tutto, vi siete mai chiesti avendo in mano una candela che non conoscete, se quella è calda o fredda, non riuscendo ad avere una tabella comparativa su di una marca a voi conosciuta?
La candela di gradazione termica + fredda ha la ceramica che avvolge l'elettrodo centrale + corto rispetto a quella + calda, in poche parole, la ceramica dove si congiunge con il corpo di metallo della candela è + corto rispetto alla calda, in questo modo il calore deve percorrere - tratto prima di dissipare il calore attraverso la candela e ovviamente sulla testa dove avvitata, quindi quella sarà una candela di gradazione + fredda rispetto ad una con ceramica + lunga.
---------Mi permetto di dissentire dalle ultime conclusioni,anche se le descrizioni sono esatte.C-rabbit e Maurizio avete enunciato e descritto il concetto ma ,per la precisione devo dire che la candela non è un organo" dissipatore", ma un semplice conduttore bipolare la cui funzione è solo quella di "portare all'interno della camera di combustione" la famosa scintilla,inoltre è vero che le fredde differiscono dalle calde per la maggiore copertura in ceramica refrattaria dell'elettrodo,ma questo accorgimento serve solo a non fare aumentare oltre misura la temperature dell'elettrodo centrale, dentro alla camera dove è alloggiata (essendo più lunga la copertura nelle "fredde" appunto per mantenerle tali e differenziarle dalle "calde").Ciò consente di raggiungere temperature maggiori in camera combustione non danneggiando quel tipo di candele.E specifico che il pericolo di usare candele calde in motori elaborati,con rapporti di compressione elevati,non è quello di provocare o meno grippaggi dello stesso ,il che dipende da altri fattori,ma di non fondere l'elettrodo,non creare autodetonazione o autoaccensione,pur favorendo una completa combustione.Va precisato inoltre che la prova del colore della candela va effettuata percorrendo un discreto tratto di strada a velocità sostenuta,quindi fermarsi e spegnere il motore il più velocemente possibile in modo di non fare intervenire ,o limitarlo al massimo,l'intervento del getto del minimo.Solo allora,svitando la candela e controllando il colore del rivestimento in ceramica,come giustamente citato da C-rabbit,si ha la idea del tipo di carburazione.(chiedo venia per le precisazioni ma sono convinto che le notizie tecniche debbano essere enunciate il più correttamente possibile poichè chi le legge per la prima volta ha il diritto-dovere di riceverle in tal modo.)Adriano. ;) :s
Quoto Adriano :?
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Re: Tecnica: il linguaggio delle candele...

Messaggio da Giampaolo.Malacri »

Adriano.Casoni ha scritto:(chiedo venia per le precisazioni ma sono convinto che le notizie tecniche debbano essere enunciate il più correttamente possibile poichè chi le legge per la prima volta ha il diritto-dovere di riceverle in tal modo.)Adriano.
niente di più giusto :?
credo anche che i nostri amici non abbiano niente da dire se si danno informazioni il più preciso possibile ;)

:wink: a tutti
:s
non saprò una mazza ma quel poco che so mi piace condividerlo.....
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Re: Tecnica: il linguaggio delle candele...

Messaggio da C-rabbit »

oh si nulla in contrario anzi è bello imparare sempre di più ;)
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Re: Tecnica: il linguaggio delle candele...

Messaggio da Adriano.Casoni »

C-rabbit ha scritto:oh si nulla in contrario anzi è bello imparare sempre di più ;)
--------Ti faccio i miei complimenti per la accettazione della mia precisazione,per maggiore chiarimento e a suffragio della mia affermazione,ti posto una sezione dimostrativa e descrittiva delle due categorie calde e fredde e l'equivalenza dei gradi termici utilizzati da alcune case, relazionate fra loro:---------come vedi la parte destra della prima immagine,si riferisce ad una candela fredda avente la parte ceramica più coprente l'elettrodo,al contrario per la sinistra calda.Adriano. :?
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Re: Tecnica: il linguaggio delle candele...

Messaggio da Maurizio »

Io altre parole come l'ho descritta io ma scendendo più nei particolari.
Cmq non ho nulla in contrario, anzi ben vengano spiegazioni + dettagliate, siamo o non siamo una comunità con libertà di parola? Il mio difetto è dare tutto x scontato.
Vai avanti così Adriano vai alla grande :? :?
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Re: Tecnica: il linguaggio delle candele...

Messaggio da Livio59 »

Qualcuno del forum,tempo fà,aveva postato questa foto.
In dettaglio,come leggere una candela.
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Re: Tecnica: il linguaggio delle candele...

Messaggio da C-rabbit »

si ma non è che si capisce molto da quella immagine :sad:
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Re: Tecnica: il linguaggio delle candele...

Messaggio da Maurizio »

Ora, se mi è concesso faccio una domanda hai + esperti.
Sapete dirmi la differenza tra una candela con elettrodo prominente e l'altra meno? Tipo w 3 AC opp w 3 DC su scala bosch ?
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Re: Tecnica: il linguaggio delle candele...

Messaggio da Adriano.Casoni »

Maurizio ha scritto:Ora, se mi è concesso faccio una domanda hai + esperti.
Sapete dirmi la differenza tra una candela con elettrodo prominente e l'altra meno? Tipo w 3 AC opp w 3 DC su scala bosch ?
-------Maurizio ciao(Anagraficamente sono Adriano ma se vai al mio paese e chiedi di Adriano Casoni,nessuno lo conosce se invece chiedi di Maurizio Casoni tutti mi conoscono)scusa la disgressione;io vado a memoria e so che in genere ,per esperienza motociclistica l'elettrodo meno pronunciato è proprio della candela fredda,ed è anche logico poichè deve essere meno esposto alla temperatura della camera per rimanere più fredda.Per quanto poi riguarda le sigle,so che ne vengono aggiunte per distinguere le schermate(per la radio) da quelle non schermate.Ma oltre non vado.Adriano.
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Re: Tecnica: il linguaggio delle candele...

Messaggio da Guido972 »

Adriano.Casoni ha scritto:
Maurizio ha scritto:Ora, se mi è concesso faccio una domanda hai + esperti.
Sapete dirmi la differenza tra una candela con elettrodo prominente e l'altra meno? Tipo w 3 AC opp w 3 DC su scala bosch ?
-------Maurizio ciao(Anagraficamente sono Adriano ma se vai al mio paese e chiedi di Adriano Casoni,nessuno lo conosce se invece chiedi di Maurizio Casoni tutti mi conoscono)scusa la disgressione;io vado a memoria e so che in genere ,per esperienza motociclistica l'elettrodo meno pronunciato è proprio della candela fredda,ed è anche logico poichè deve essere meno esposto alla temperatura della camera per rimanere più fredda.Per quanto poi riguarda le sigle,so che ne vengono aggiunte per distinguere le schermate(per la radio) da quelle non schermate.Ma oltre non vado.Adriano.
Da quello che so, l'elettrodo prominente è stato studiato ed applicato in modo da avvicinare verso il centro della camera di scoppio la scintilla della candela, in modo da avere un innesco migliore.
A titolo di esempio cito una comunissima candela NGK:
BP6HS, dove la P sta per prominente;
B6HS, elettrodo non prominente, ma entrambe le candele hanno lo stesso grado termico, indicato appunto dal numero 6.
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Re: Tecnica: il linguaggio delle candele...

Messaggio da Adriano.Casoni »

---Penso di fare cosa gradita postando queste tabelle descrittive ed esplicative.Adriano
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