come si fa la DOPPIETTA
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come si fa la DOPPIETTA
La Doppietta
Impariamo a fare la “doppietta”
Quando si parla di 500, ed in particolar modo del cambio, è impossibile non nominarla: la cara, intramontabile “doppietta”. Si tratta di un modo simpatico in cui si voleva descrivere una particolare sequenza, eseguita durante una cambiata, per evitare che la Cinquecento “grattasse”.
La doppietta dunque rappresentava un vero incubo per i guidatori meno abbienti: non tutti infatti si sono prodigati nell’imparare questa “abilità”, che rendeva il Cinquino unico nel suo genere. Così piccolo e compatto da suscitare simpatia, ma estremamente inflessibile quando gli si vuol far cambiare marcia.
Ma cos’è esattamente la “doppietta”?
La doppia debraiata o “doppietta” è una tecnica di guida che permette di cambiare marcia correttamente nelle auto a cambio non sincronizzato, evitando così l’umiliazione di sentire quell’odioso scardinare di ingranaggi ferrosi che risponde al nome di “grattata”. Il termine deriva dal francese “débrayer” che significa letteralmente disinnestare: proprio quello che il guidatore deve fare (per 2 volte) per fare in modo di staccare il disco della frizione dall’ingranaggio del cambio. Tutto questo era dovuto a un piccolo componente presente sulle auto moderne, che però alla vecchia 500 mancava: il sincronizzatore.
Per spiegare come lavora il sincronizzatore però urge introdurre alcune nozioni sul funzionamento del meccanismo del cambio: l’albero motore muove un secondo albero del cambio attraverso un ingranaggio sempre ingranato, su cui sono fissati tutti altri ingranaggi di diverse dimensioni (come in uno spiedino per essere chiari). Questi ingranaggi sono sempre innestati ad ingranaggi di dimensioni diverse su un terzo albero a sezione quadrata collegato alle ruote, sul quale scorrono liberamente grazie a cuscinetti a sfera, in assenza dei quali non riuscirebbero a girare a velocità diverse. In questa posizione quindi il motore è in folle, quindi il solo organo che gira è l’albero del cambio. Il movimento della leva del cambio va a collegare gli ingranaggi a un disco con sezione quadrata formato da ingranaggi che possano scorrere liberamente avanti e indietro permettendo così la trasmissione del moto alle ruote.
L’innesto delle merce è governato da un disco (che avvolge l’albero) che scorre lateralmente, assumendo diverse posizioni a seconda del movimento compiuto dalla leva. Questo disco è forato all’interno e dentato (immaginate un cd con dei denti all’interno del foro centrale) e va ad innestarsi sulle superfici esterne dell’albero, anch’esse dentellate. Quando la marcia viene inserita il disco dà una piccola spinta a una frizione conica che riduce la velocità delle 2 parti permettendo un innesto pulito ( e soprattutto silenzioso). Questa frizione conica è proprio il sincronizzatore.La piccola Cinquecento, purtroppo o per fortuna a seconda dei punti di vista, ne era sprovvista.
Come e quando si deve fare la “doppietta”?
Realizzarla correttamente all’inizio sembra un incubo, ma fatti un po’ di chilometri e presa la dovuta “mano” si troverà piacere nell’eseguirla. Vi porto come guida la mia esperienza personale con il cambio della mia 500, una R prima serie, ovviamente a cambio non sincronizzato:
Prima di innestare la prima è buona norma passare dalla seconda marcia: in sostanza premete la frizione mettete in seconda e poi in prima in modo da non incontrare alcuna difficoltà nell’innesto; stesso dicasi per la retromarcia.
In accelerazione la “doppietta” non è strettamente necessaria, serve fondamentalmente a fare un po’ di scena. Quando aumentate marcia ricordate di non essere mai bruschi nel movimento della leva e di far “sentire” la folle al cambio per qualche secondo: dopo aver fatto passato qualche metro in folle, spingete dolcemente la leva in modo che il selettore si “prenda” la marcia in modo naturale e spontaneo (sentirete infatti la leva rispondere con un movimento simile a quello che attrae reciprocamente due calamite). Se proprio la tentazione è forte, potete realizzarla ricordandovi di mantenere il motore a regimi non elevati.
Quando arriva il momento di rallentare e quindi di scalare marcia le cose si complicano: supponiamo di essere in 4° marcia e di voler scalare in 3°. La procedura per una buona doppietta è questa:
1. Premete la frizione e portatevi in folle
2. Rilasciate la frizione
3. Date un colpo (o due) di acceleratore per portare il motore a un regime più alto
4. Premete la frizione
5. IMPORTANTE: PRIMA CHE IL MOTORE ARRIVI AL NUMERO MINIMO DI GIRI innestare la marcia inferiore
6. Rilasciare la frizione in modo che vi sia l’innesto completo della marcia
Alcuni importanti accorgimenti:
1. prendetevi sempre un po’ di spazio per realizzarla specie se siete alle prime armi;
2. ricordatevi sempre che montate dei freni a tamburo che non hanno l’efficienza e gli spazi di frenata dei moderni impianti a disco;
3. non allarmatevi se all’inizio non vi riesce: è assolutamente normale in quanto è un’operazione da realizzare in un lasso di tempo abbastanza breve (2-3 secondi).
4. Quando dovete scalare dalla 3° marcia alla 2° vi accorgerete che il numero di giri del motore con i quali ottenere una doppietta “pulita” è più alto rispetto alla cambiata 4°-3°. Un buon trucchetto per cominciare è quello di dare un secondo colpo di acceleratore per mandare in alto i giri motore: in questo modo inserirete la marcia quando il motore è al massimo regime e non quando si trova a metà (come accade invece nella scalata 4°-3°)
Quando sarete esperti potrete provare a “doppiettare” anche mentre state frenando. Nella fase 1 ponete il piede destro sul freno e cominciate a frenare (con il sinistro ovviamente governate la frizione): a questo punto viene il difficile in quanto vi ritroverete con il piede destro sul freno e quindi nell’impossibilità di eseguire i colpi di acceleratore. In questo caso dovete premere il freno con la punta e l’acceleratore con il tacco del piede destro (in pratica, un piede solo per 2 pedali!); il limite però è che il tacco è una parte del piede poco sensibile, in quanto non viene mai utilizzata durante la guida e di conseguenza vi risulterà poco modulabile. Se disponete di un piedino abbastanza largo potete provare a dividere la pianta tra i due pedali (cioè parte sinistra sul freno, parte destra sull’acceleratore) e realizzare la doppietta in frenata. Se dovete realizzare una doppia “doppietta” in sequenza (cioè dalla 4° alla 3° e poi in 2°) ricordatevi di mantenere il piede destro per metà sempre sul pedale del freno in modo da non doverlo richiamare durante la seconda doppietta (dalla 3° alla 2°). In conclusione: il piede destro ondulerà da sinistra a destra 2 volte.
Impariamo a fare la “doppietta”
Quando si parla di 500, ed in particolar modo del cambio, è impossibile non nominarla: la cara, intramontabile “doppietta”. Si tratta di un modo simpatico in cui si voleva descrivere una particolare sequenza, eseguita durante una cambiata, per evitare che la Cinquecento “grattasse”.
La doppietta dunque rappresentava un vero incubo per i guidatori meno abbienti: non tutti infatti si sono prodigati nell’imparare questa “abilità”, che rendeva il Cinquino unico nel suo genere. Così piccolo e compatto da suscitare simpatia, ma estremamente inflessibile quando gli si vuol far cambiare marcia.
Ma cos’è esattamente la “doppietta”?
La doppia debraiata o “doppietta” è una tecnica di guida che permette di cambiare marcia correttamente nelle auto a cambio non sincronizzato, evitando così l’umiliazione di sentire quell’odioso scardinare di ingranaggi ferrosi che risponde al nome di “grattata”. Il termine deriva dal francese “débrayer” che significa letteralmente disinnestare: proprio quello che il guidatore deve fare (per 2 volte) per fare in modo di staccare il disco della frizione dall’ingranaggio del cambio. Tutto questo era dovuto a un piccolo componente presente sulle auto moderne, che però alla vecchia 500 mancava: il sincronizzatore.
Per spiegare come lavora il sincronizzatore però urge introdurre alcune nozioni sul funzionamento del meccanismo del cambio: l’albero motore muove un secondo albero del cambio attraverso un ingranaggio sempre ingranato, su cui sono fissati tutti altri ingranaggi di diverse dimensioni (come in uno spiedino per essere chiari). Questi ingranaggi sono sempre innestati ad ingranaggi di dimensioni diverse su un terzo albero a sezione quadrata collegato alle ruote, sul quale scorrono liberamente grazie a cuscinetti a sfera, in assenza dei quali non riuscirebbero a girare a velocità diverse. In questa posizione quindi il motore è in folle, quindi il solo organo che gira è l’albero del cambio. Il movimento della leva del cambio va a collegare gli ingranaggi a un disco con sezione quadrata formato da ingranaggi che possano scorrere liberamente avanti e indietro permettendo così la trasmissione del moto alle ruote.
L’innesto delle merce è governato da un disco (che avvolge l’albero) che scorre lateralmente, assumendo diverse posizioni a seconda del movimento compiuto dalla leva. Questo disco è forato all’interno e dentato (immaginate un cd con dei denti all’interno del foro centrale) e va ad innestarsi sulle superfici esterne dell’albero, anch’esse dentellate. Quando la marcia viene inserita il disco dà una piccola spinta a una frizione conica che riduce la velocità delle 2 parti permettendo un innesto pulito ( e soprattutto silenzioso). Questa frizione conica è proprio il sincronizzatore.La piccola Cinquecento, purtroppo o per fortuna a seconda dei punti di vista, ne era sprovvista.
Come e quando si deve fare la “doppietta”?
Realizzarla correttamente all’inizio sembra un incubo, ma fatti un po’ di chilometri e presa la dovuta “mano” si troverà piacere nell’eseguirla. Vi porto come guida la mia esperienza personale con il cambio della mia 500, una R prima serie, ovviamente a cambio non sincronizzato:
Prima di innestare la prima è buona norma passare dalla seconda marcia: in sostanza premete la frizione mettete in seconda e poi in prima in modo da non incontrare alcuna difficoltà nell’innesto; stesso dicasi per la retromarcia.
In accelerazione la “doppietta” non è strettamente necessaria, serve fondamentalmente a fare un po’ di scena. Quando aumentate marcia ricordate di non essere mai bruschi nel movimento della leva e di far “sentire” la folle al cambio per qualche secondo: dopo aver fatto passato qualche metro in folle, spingete dolcemente la leva in modo che il selettore si “prenda” la marcia in modo naturale e spontaneo (sentirete infatti la leva rispondere con un movimento simile a quello che attrae reciprocamente due calamite). Se proprio la tentazione è forte, potete realizzarla ricordandovi di mantenere il motore a regimi non elevati.
Quando arriva il momento di rallentare e quindi di scalare marcia le cose si complicano: supponiamo di essere in 4° marcia e di voler scalare in 3°. La procedura per una buona doppietta è questa:
1. Premete la frizione e portatevi in folle
2. Rilasciate la frizione
3. Date un colpo (o due) di acceleratore per portare il motore a un regime più alto
4. Premete la frizione
5. IMPORTANTE: PRIMA CHE IL MOTORE ARRIVI AL NUMERO MINIMO DI GIRI innestare la marcia inferiore
6. Rilasciare la frizione in modo che vi sia l’innesto completo della marcia
Alcuni importanti accorgimenti:
1. prendetevi sempre un po’ di spazio per realizzarla specie se siete alle prime armi;
2. ricordatevi sempre che montate dei freni a tamburo che non hanno l’efficienza e gli spazi di frenata dei moderni impianti a disco;
3. non allarmatevi se all’inizio non vi riesce: è assolutamente normale in quanto è un’operazione da realizzare in un lasso di tempo abbastanza breve (2-3 secondi).
4. Quando dovete scalare dalla 3° marcia alla 2° vi accorgerete che il numero di giri del motore con i quali ottenere una doppietta “pulita” è più alto rispetto alla cambiata 4°-3°. Un buon trucchetto per cominciare è quello di dare un secondo colpo di acceleratore per mandare in alto i giri motore: in questo modo inserirete la marcia quando il motore è al massimo regime e non quando si trova a metà (come accade invece nella scalata 4°-3°)
Quando sarete esperti potrete provare a “doppiettare” anche mentre state frenando. Nella fase 1 ponete il piede destro sul freno e cominciate a frenare (con il sinistro ovviamente governate la frizione): a questo punto viene il difficile in quanto vi ritroverete con il piede destro sul freno e quindi nell’impossibilità di eseguire i colpi di acceleratore. In questo caso dovete premere il freno con la punta e l’acceleratore con il tacco del piede destro (in pratica, un piede solo per 2 pedali!); il limite però è che il tacco è una parte del piede poco sensibile, in quanto non viene mai utilizzata durante la guida e di conseguenza vi risulterà poco modulabile. Se disponete di un piedino abbastanza largo potete provare a dividere la pianta tra i due pedali (cioè parte sinistra sul freno, parte destra sull’acceleratore) e realizzare la doppietta in frenata. Se dovete realizzare una doppia “doppietta” in sequenza (cioè dalla 4° alla 3° e poi in 2°) ricordatevi di mantenere il piede destro per metà sempre sul pedale del freno in modo da non doverlo richiamare durante la seconda doppietta (dalla 3° alla 2°). In conclusione: il piede destro ondulerà da sinistra a destra 2 volte.
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Re: come si fa la DOPPIETTA
moreno, ottima spiegazione
non saprò una mazza ma quel poco che so mi piace condividerlo.....
- doibaf
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Re: come si fa la DOPPIETTA
Ci voleva proprio una bella spiegazione così per la caratteristica peculiare del 500!
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Re: come si fa la DOPPIETTA
una buona base per capire il funzionamento di un cambio in 3d molto chiaro a 4 marce piu retromarcia.
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=o-3SqMsgVdI&feature=fvw[/youtube]
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Re: come si fa la DOPPIETTA
.... e bravo morenomoreno ha scritto:una buona base per capire il funzionamento di un cambio in 3d molto chiaro a 4 marce piu retromarcia.
http://www.youtube.com/watch?v=o-3SqMsgVdI&feature=fvw
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Re: come si fa la DOPPIETTA
Bellissima spiegazione davvero...da ignorante che sono vorrei fare una considerazione....e se usassi l'acceleratore a mano per fare la doppietta durante la frenata? (credo che sia più semplice dare un paio di strimpellate con il braccio in quella circostanza) ...comunque
- Moreno
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Re: come si fa la DOPPIETTA
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.SBLOCCA FUNZIONALITA'
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Re: come si fa la DOPPIETTA
In generale è' una delle tante differenze di tecnica di guida nelle corse tra ieri ed oggi!
A lavare la testa all'asino, si perde acqua, sapone e tempo!
- Maxm969
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Re: come si fa la DOPPIETTA
Realizzarla correttamente all’inizio sembra un incubo, ma fatti un po’ di chilometri e presa la dovuta “mano” si troverà piacere nell’eseguirla. Vi porto come guida la mia esperienza personale con il cambio della mia 500, una R prima serie, ovviamente a cambio non sincronizzato:
Ottimo, spiegazione perfetta. Vorrei solo precisare una cosa, la 500R è stata prodotta dal '72 al '75 e se non sbaglio non esisteva una I^ o II^ serie. Correggetemi se sbaglio. 500 saluti.
Ottimo, spiegazione perfetta. Vorrei solo precisare una cosa, la 500R è stata prodotta dal '72 al '75 e se non sbaglio non esisteva una I^ o II^ serie. Correggetemi se sbaglio. 500 saluti.
chi vuole arrivare trova la strada...tutti gli altri una scusa
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Re: come si fa la DOPPIETTA
quale doppietta quella che si usa in sicilia??
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Re: come si fa la DOPPIETTA
sapevatroppovito700r ha scritto:quale doppietta quella che si usa in sicilia??
O jevi le matine, o cjali ator, il mont, il plan, une vos dal cur mi dis, sta content tu ses furlan !
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Re: come si fa la DOPPIETTA
Il sogno e la realtà in questo mondo non possono esistere insieme .
" Quando salgo in moto tutto il resto scompare. La mia mente si annulla ed entro in uno stato di lucida follia" Guy Martin
" Quando salgo in moto tutto il resto scompare. La mia mente si annulla ed entro in uno stato di lucida follia" Guy Martin
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Re: come si fa la DOPPIETTA
Addirittura, e di certo qualcuno me ne darà atto, quando si raggiunge un certo livello di sensibilità nel capire i giusti rapporti tra giri del motore e del cambio, si possono inserire le marce anche senza premere la frizione, sia a salire che a scendere. Non è che lo prescrive il medico questo, però....per me è come una "complicità" raggiunta con la mia 5oo...nel senso che "la conosco"...... :lol
.....works in progress.....
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- Il Mio Garage: MY CAR TETTO CHIUSO DEL 70, 500 F DEL 68, 500 F DEL 67 CON GUIDA A DESTRA, 500 F DEL 71 CON GUIDA A DESTRA MA SOLO DONATRICE.
Re: come si fa la DOPPIETTA
Sono assolutamente d'accordocinquinospecial ha scritto:Addirittura, e di certo qualcuno me ne darà atto, quando si raggiunge un certo livello di sensibilità nel capire i giusti rapporti tra giri del motore e del cambio, si possono inserire le marce anche senza premere la frizione, sia a salire che a scendere. Non è che lo prescrive il medico questo, però....per me è come una "complicità" raggiunta con la mia 5oo...nel senso che "la conosco"...... :lol
CHI FA DA SE FA PER TRE, NON ACCETTO CONSIGLI SO SBAGLIARE DA SOLO