Dadi marmitta ottone/bronzo

[Picoz]

[Ghepcar]

...Li ho riscaldati sui fornelli fino a farli diventare viola,poi li ho raffreddati velocemente in acqua fredda.Questo trattamento di rinvenimento sul rame,se ben fatto, lo rende particolarmente duttile quasi come fosse lamierino di piombo o stagno.

Adriano, non me ne volere, ma la ricottura non vuole un raffreddamento veloce ma bensì il più lento possibile fino a far scendere la temperatura del pezzo sotto un determinato valore.
In teoria dovrebbe essere il più lento possibile, in pratica per motivi di produttibilità ci si attiene a tabelle che indicano come scende la durezza a seguito del diminuire della temperatura nel tempo.
Il raffreddamento rapido è la condizione irrinunciabile per ottenere l'indurimento di metalli e leghe se predisposti a tale trattamento, purché tale raffreddamento parta da temperature dei pezzi superiori a un determinato valore sempre ricavabile da tabelle specifiche al metallo/lega di cui sono fatti.

Saluti, Piero.

[Adriano.Casoni]

-------Assolutamente non te ne voglio, però mi permetto di ricordarti che stiamo suggerendo a persone, non proprio addette ai lavori, come si possa conferire semplicemente maggiore duttilità ad un lamierino di rame con il solo scopo di farlo meglio aderire alle micro asperità delle flange della marmitta , fra le quali sarà stretto. La parola "velocemente" mi è venuta istintiva dato che io l'ho fatto nella cucina di casa e non ritenevo ne salutare ne tantomeno corretto stare in un luogo con altri famigliari in giro, avendo stretto in mano per lungo tempo , seppure fra le pinze, un pezzo pressoché incandescente. Scusa la franchezza; ed ora devi essere tu a non volermene. Cordialmente, Adriano. P.S. Ora però è meglio non dissertare troppo sulle nostre rispettive cognizioni circa i trattamenti sui metalli , poiché siamo abbondantemente in OT e fuori tema.

[Picoz]

senza che litighiate. ho temprato e rinvenuto.acciaio per 16 anni. a so di cosa parlate.
La ricottura di qualsiasi metallo la si faceva con il pezzo sotto cenere per farlo raffreddare senza entrare a contatto con l` ossigeno.
Comunque grazie.ad.entrambi

[Maurizio]

Anche se non ne so + di tanto in termini tecnici di tempre o ricotture, è da molto che pratico tali (ricotture) specie su rondelle/guarnizioni in rame x tenute, questa prassi la si fà quando si è in certe circostanze che non si dispongono al momento di ricambi specifici.
Questa lavorazione mi è stata insegnata da persone anziane del settore, si appoggia il pezzo gia utilizzato su di un supporto metallico, si pone sotto al supporto un recipiente con dell'acqua della grandezza adeguata al particolare da trattare, con la fiamma ossidrica (nel mio caso dispongo solo di quello) lo si scalda sino al ragiungimento di un rosso quasi trasparente lo si fa cadere dentro al recipiente raffreddandolo velocemente, in questo modo il particolare di rame diventa di nuovo tenero x essere riutilizzato.
Questa prassi non si puo utilizzare all'infinito, ma solo una o due volte sullo stesso pezzo.
Scusate l'OT ma avendo letto quanto sopra volevo farvi partecipi della modalita insegnatami da persone che lo hanno fatto per una vita.

[Picoz]

per la mia esperiernza diretta quoto solo la teoria di Piero concetto che vale anche per il Rame

[Adriano.Casoni]

per la mia esperiernza diretta quoto solo la teoria di Piero concetto che vale anche per il Rame

-------Ribadisco il concetto già enunciato : non siamo secondo me qui per fare una corso o una lezione di trattamenti termici, siamo solo qui per dire ad un utente del forum come fare per ottenere un pezzo di rame più duttile. Per questo fine non è rilevante suggerire di eseguire un raffreddamendo rapido o rallentato; impiegando entrambi i metodi si ottiene lo scopo che riguarda il nostro intervento, gli altri dispositivi come il raffreddamento rallentato in aria o in sabbia e l'utilizzo di un forno ermetico per il riscaldamento o addirittura sotto vuoto, servono a soddisfare ben altre caratteristiche che non riguardano certamente un comune pezzo di lamierino per poterlo lavorare meglio.

[Picoz]

non volevo obiettare il tuo sapere SORRY e nemmeno fare il sapientino ma si hanno due risultati diversi...

[Bingo]

Buongiorno a tutti
Ho letto con molto interesse l'argomento trattato da Adriano: come costruire una guarnizione in rame per il collettore lato marmitta.
A tal proposito volevo essere sicuro di aver recepito la sua descrizione, chiedendogli se i passaggi che posto
di seguito sono esatti.

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Altra cosa ho tentato di rinvenire la piastrina sopra il gas di cucina ma, non sono riuscito a farla diventare rossa trasparente come dice Maurizio pur lasciandola sopra piu di 20 minuti, posso procedere ugualmente?

Ti ringrazio per la Tua eventuale risposta
Ciao.
Bingo

P.S. se dovessi usare una piastrina da 2 mm anziche da 1 mm il procedimento da Te descritto è ancora valido ?

[Maurizio]

Ciao Bingo, non ti so dire se è rinvenuto/ricotto, ma è sufficiente provare con un pezzo di scarto, lo scaldi + che puoi, dopo di che lo butti nell'acqua appena tolto dal fuoco, appena raffreddato provi a piegarlo, se è ricotto bene si piegherà molto + facilmente di quello non ricotto.

X l'altra domanda non saprei dirti, non vorrei che restringa lo scarico.

[Mantovasud]

Ciao, arrivati a questo punto farebbe differenza ricavarle da un foglio di alluminio, molto più facile da lavorare e a procurarselo...in quanto a tenuta non non dovrebbe dare dei problemi...il rame occorre ripassarlo in padella, l'alluminio si consuma freddo...l'alluminio non è un'elemento estraneo nel motore, è parte del motore.

Lo spessore di 1mm a me sembra sufficiente, si adatta meglio alle rugosità delle superfici, sempre che queste siano piane e parallele,

Emidio

[Roket]

Buon giorno
Per il problema dei dadi io ormai uso sempre quelli minorati delle turbine, si riesce a stringerli anche con marmitte "sportive" senza rischiare di arrotondare l'esagono.
Saluti Cele

[Bingo]

Grazie delle risposte.
Mi interesserebbe anche sapere se i passaggi elencati nelle foto possono considerarsi la parte pratica della descrizione fatta da Adriano.Casoni
Grazie