La Catorcina in Svezia

Un po di svago...
Susy58
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La Catorcina in Svezia

Messaggio da Susy58 »

Amici, vi presentiamo la nostra “Catorcina”. E’ nata a Torino assieme a tante altre L, ma quel giorno del 1970 nessuno poteva sospettare che proprio quell’esemplare, quasi cinquant’anni dopo, sarebbe stata protagonista di un incredibile viaggio in Svezia, portando con sé e facendo felici una coppia di avventurosi ottimisti.

Si potrebbe scrivere un libro sulle motivazioni che spingono a mettere nella lista delle cose da fare, un viaggio in 500 di diverse migliaia di km. e molto è già stato detto. Ma ora mostreremo solo un breve reportage fotografico.

Aggiungo solo che questa esperienza ci ha dato molto, facendo da catalizzatore per incontri con persone sempre ben disposte al sorriso o all’aiuto.

Vivere 2 settimane lontanissimi da casa vedendo il mondo scorrere dai finestrini di questo ovetto è entusiasmante, ma non è stato tutto rose e fiori. Se lo rifaremmo? Certamente!
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Ghepcar
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Re: La Catorcina in Svezia

Messaggio da Ghepcar »

Accidenti al metacarpo. :clap:
...un pensiero leggero verso...Capo nord ? :lol:

Saluti, Pierino.
Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei.
Susy58
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Re: La Catorcina in Svezia

Messaggio da Susy58 »

:lol: L'dea era quella, ma una volta in Svezia non eravamo neanche a metà strada...! Ciao Pierino! :s
Ghepcar
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Re: La Catorcina in Svezia

Messaggio da Ghepcar »

Mettete il seeger alle puntine. punizione1:::
In effetti da casa mia a Stoccolma sono 2000km che diventano quasi 4000 a Capo nord.
Dopo esserci stato in agosto ( in maniera comoda ), la voglia di provarci mi è montata. Il nulla che si attraversa ha un fascino e genera un richiamo che sono irresistibili.
Il problema non è andarci, ma tornare.
Ancora non è da scartare come idea, perchè come si dice: Ora o mai più.

Saluti, Pierino.
Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei.
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Re: La Catorcina in Svezia

Messaggio da Susy58 »

Tutto esatto, condividiamo! C'è da dire solo che un viaggio del genere in 500 è molto facilitato se si ha confidenza (non solo meccanica) con il mezzo e si sa ascoltare, come fosse un compagno di viaggio. Se ne abbiamo rispetto, è un vero mulo che non conosce frontiere! :clap: Applausi al gioiello.
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Sincrono
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Re: La Catorcina in Svezia

Messaggio da Sincrono »

Grande cinquino e grandi voi, bel reportage fotografico. Ora, per completarlo, qualche racconto dal diario di bordo, non guasterebbe. Grazie per la condivisione.
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Re: La Catorcina in Svezia

Messaggio da Susy58 »

Volentieri, anche se un po' temevamo questa richiesta perchè i primi giorni di viaggio ne sono successe di tutti i colori e la cosa è da attribuire all'inesperienza condita con una buona dose di incoscienza. Condividiamo quindi questo resoconto affinchè gli stessi errori non siano ripetuti oppure prendetela come un prontuario delle cose da NON fare nel caso si intendesse intraprendere un viaggio in 500 di qualche migliaio di km.

Cominciamo dalla macchina: subito dopo l’acquisto è partito il restauro, ma l’estate era alle porte e la voglia di partire era tanta, quindi abbiamo deciso di rimandare i problemi legati alla carrozzeria (che peraltro ancora tiene, se si pensa che sfoggia ancora il nero 601 spruzzato all’epoca), per impegnarci nella sostituzione del motore, un altro normalissimo 110F ma praticamente nuovo di zecca. Stessa sorte per l’intero impianto frenante e le gomme. Velocemente si sostituiscono tappeti, imbottitture e foderine dei sedili di un bel rosso, che col nero ci sta proprio bene. La macchina è pronta, ora anche il viaggio va programmato per bene, siamo soli, quindi niente sorprese, dobbiamo contare su prenotazioni strategiche in alberghi e camping lungo il percorso ma soprattutto su una tabella di marcia studiata a tavolino. Ci preoccura un po’ sottoporre il nostro cinquino sovraccarico, in piena estate, allo sforzo di attraversare le Alpi, ma scopriamo che c’è un treno bisarca per viaggiatori con auto al seguito delle ferrovie austriache OBB, che parte da Livorno verso sera e arriva il mattino dopo a Vienna. Niente è lasciato al caso.

Il caso invece ha voluto che la sera della partenza succedesse l’inimmaginabile: a causa di uno stupido, maledettissimo ingorgo arriviamo in stazione troppo tardi e il cancello di imbarco sul vagone è stato chiuso da poco. Chiamo a gran voce l’addetto F.S. che da lontano risponde “Ormai è tardi, dovete riprogrammare il viaggio”. Segue scena grottesca di amici e conoscenti accorsi in gran numero a salutare l’epica partenza, ora inebetiti, chi rideva, chi piangeva… Scatta il piano B: Non ho modo di controllare, ma ero sicuro di aver letto che lo stesso treno fermava anche a Firenze. Così congedati gli amici interdetti, siamo partiti a razzo con l’intenzione di precedere il treno. Riusciamo nell’intento, ma solo per apprendere che a Firenze è previsto imbarco di soli passeggeri. Arrendersi e tornare a casa? Mai!!! Mangiamo un boccone e prendiamo la decisione: andiamo comunque, con o senza treno. Ma veloci, dobbiamo essere a Dresda l’indomani per non perdere la prenotazione! Imbocchiamo l’autostrada e cominciamo l’arrampicata delle Alpi. Vipiteno, siamo quasi al confine, qui finisce l’Italia, è il punto di non ritorno, qualsiasi cosa possa succedere al cinquino, difficilmente da qui in poi qualcuno ci potrà aiutare. Mentre parliamo di questi inquietanti argomenti il motore si spegne in corsa ma faccio in tempo a mettere in folle e a entrare nell’area di servizio. Porca miseria che c’è ancora? Basta dare un’occhiata all’interno dello spinterogeno per accorgersi che è tutto secco, addirittura lo stoppaccino risulta assente mentre brilla al sole della limatura di ottone. Giochiamo la carta dell’aiuto da casa e con un colpo di telefono (e di fortuna) apprendiamo che c’è un elettrauto proprio fuori dal gard rail dell’autogrill. Con un salto è dentro e volentieri ci aiuta a montare qualche ricambio che ci eravamo portati da casa e mi lascia un tubo di grasso, un gran sorriso e l’augurio di continuare il viaggio, senza chiedere alcunchè.

Si riparte, dobbiamo arrivare a Dresda, dove abbiamo una camera, entro la notte. Arriviamo distrutti, verso le 2, la proprietaria in pantofole, gentilissima, ci ha aspettato in mezzo alla strada. Ci addormentiamo immediatamente; domattina, dopo una bella colazione penseremo al da farsi. Ma l’indomani mattina c’è stato ben poco da pensare: una bella chiazza d’olio sotto la coppa ci ha dato il buongiorno. Questo era troppo, il viaggio si stava dimostrando solo una fonte di stress e preoccupazioni , eppure a tavolino era stato tutto studiato nei dettagli, dove avevamo sbagliato?
Molto semplice: tutto. Sbagliato fare programmi e calcolare tabelle di marcia con un cinquino se non si considerano le sue esigenze, sbagliato caricarlo come un mulo contando sul fatto che tanto non ci tradirà, sbagliato considerarlo un semplice mezzo di trasporto e non un compagno di viaggio. Tra l’altro un compagno che esprime la sua opinione, a chi la sa ascoltare.
Capito questo, il viaggio è stato riorganizzato seguendo questo diverso criterio e finalmente abbiamo potuto godercelo senza ulteriori problemi trasformandolo in un’esperienza entusiasmante. Il motore aveva senz’atro subìto una strinata ma, a parte la perdita di un po’ di compressione e un maggior consumo di olio, riprendiamo il viaggio. Stavolta abbiamo imparato: usciamo dall’autostrada e imbocchiamo la statale. Finalmente cominciamo ad attraversare paesini e paesaggi stupendi che l’autostrada ci impediva di vedere. Rilassati e con l’umore alle stelle arriviamo nel nord della Germania. Prendiamo il traghetto e ci troviamo in Danimarca con la sua bellissima Copenaghen, infine saliamo sul celeberrimo ponte di Oresund che unisce la Danimarca alla Svezia, quello strano, che comincia come tutti i ponti sulla terraferma ma conduce non sull’altra sponda ma in un buco nel mezzo al mare. All’uscita, una pattuglia della polizia svedese ci ferma solo perché non riescono a credere ai loro occhi. Piantiamo la tenda in un campeggio nei pressi con vista sul ponte. Pur essendo luglio, durante la notte si è scatenato il finimondo. Il fantastico panorama sul ponte di Oresund si è rivelato un enorme imbuto naturale per i gelidi venti artici che si sono abbattuti per tutta la notte sulla nostra tendina assieme ad una pioggia a secchiate. E non scherzo affatto se dico che verso la metà di quella notte insonne ci siamo accorti che il materassino su cui dormivamo si era bucato! Al mattino mettiamo la testa fuori e c'è il sole come niente fosse successo. Ci sono due camper molto simili vicino a noi e mentre parliamo dell'incredibile nottata, quasi contemporaneamente due uomini anziani, vestiti similmente e verosimillmente coetanei, scendono dai rispettivi camper e guardando nella nostra direzione, gesticolano animatamente. Si avvicinano già mentre dagli indizi intuisco che sono due sordomuti olandesi. Prima di aver deciso in che modo potremmo comunicare loro già lo fanno disinvoltamente con me, senza preoccuparsi della mia nazionalità, usando una mimica complessa ma intuitiva, abituati a farsi capire in un mondo che ha difficoltà a capire loro. Ci dicono che si conoscono dalla più tenera età, non si sono mai persi di vista e da anziani, entrambi si erano comprati il camper. Una specie di esistenza in simbiosi. La cosa incredibile è quando ci raccontano che da giovani andarono insieme ad acquistare la loro prima vettura: Una 500 Steyr-Puch ciascuno! E ci mostrano la foto...

Gironzoliamo ancora un po' nel sud della Svezia, abbiamo ormai saggiamente abbandonato l'idea di raggiungere la regione artica della Svezia, distante da lì ulteriori 2000 km. a cui bisognerebbe poi aggiungerne altri 3000 per il ritorno fino a Vienna dove ci aspetta il treno-bisarca. Guardiamo la cartina e vediamo che sul percorso ci sono città bellissime da vedere e ancora tre nazioni da attraversare. Muoversi con disinvoltura e tettuccio aperto nel traffico di città come Praga o Berlino è fonte di gioia infinita, ma lo è anche per chi vede passare questa vettura. Lo si capisce da come cattura lo sguardo e da come provoca sorrisi. I pollici alzati non si contano più.

A Vienna arriviamo di notte, c'è una pioggerellina insistente e una nebbiolina suggestiva. Il quartiere e deserto e a retromarcia attraverso un incrocio per parcheggiare. Non lo avevo visto prima, ma c'è un uomo un po' bizzarro in mezzo alla strada. Mentre usciamo dalla macchina vediamo che è strano anche quello che fa. E' immobile, poi ci guarda allargando le braccia. Infine lentamente scompare nel buio scuotendo la testa. Al mattino l'atmosfera è completamente diversa, c'è il sole e i rumori della gente e del traffico. Ma lui è lì. Forse passava per caso e ci incontriamo di nuovo. Stavolta lo vedo bene: ha un cappottone fuori misura, un cappellaccio e un paio di occhiali ma con una sola lente, dalla montatura spessa, di altri tempi. Ma la cosa che più colpisce e la stella di David di stoffa gialla cucita sul cappotto con la scritta "Jude". Parla in tedesco e fortunatamente un po' lo mastico. Mi dice che ci trovavamo nel quartiere ebreo di Vienna, dove era nato e cresciuto e dove aveva visto e vissuto le atrocità più terribili. Poi la fine della guerra, la ripresa, il lavoro. Appena possibile decise di comprarsi la sua prima macchina. Non volendone sapere di prodotti austriaci o tedeschi, secondo voi cosa acquistò? ma guarda un po', proprio una Fiat 500! Sono piuttosto rare in Austria, chissà da quanto non ne vedeva una. Nel gesto della notte precedente, c'era l'incredulità di chi vede il passato che si ripresenta o di chi vede un fantasma...

Ormai sono più di due settimane che viaggiamo per l'Europa, ma il tempo per un ultimo Wiener Schnitzel e una Weiss lo troviamo tranquillamente.
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Re: La Catorcina in Svezia

Messaggio da Chiuritusu »

Wow.... Applausi all'equipaggio :clap: :-|
Ma tu... C'eri??!!
Filoralla
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Re: La Catorcina in Svezia

Messaggio da Filoralla »

Complimenti ragazzi!!

Un viaggio di questa caratura è il mio sogno nel cassetto!!

Grazie per aver condiviso la vostra fantastica avventura e per
i preziosi consigli.

Ciao Ivo.
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Re: La Catorcina in Svezia

Messaggio da Sincrono »

Un interessante e bello diario di viaggio. Grazie!
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Re: La Catorcina in Svezia

Messaggio da Emilius »

Complimenti per il viaggio e grazie per l'affascinante e dettagliato resoconto!

Un'avventura del genere penso che sia nei pensieri di molte persone ma in pochi hanno il coraggio (o l'incoscienza - nel senso buono ;) ) di tuffarsi. Leggere che qualcuno lo ha fatto in 500 è stimolante e fa ripartire tutta una serie di pensieri al riguardo...
La nostra 500 L del 1970 è una Macchina del Tempo color Corallo
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Re: La Catorcina in Svezia

Messaggio da Bulin »

Complimenti!!! Ottimo resoconto!!! E ottimo viaggio!!! :clap: :aa:
Chissà se riusciremo ad organizzare un bel viaggio da quelle parti, il massimo sarebbe Capo Nord.

Fino a Londra ci sono arrivato in 500 un bel po' di anni fa ( viewtopic.php?f=30&t=22156&hilit=londra#p389264 )

:s
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Re: La Catorcina in Svezia

Messaggio da Marcof68 »

"...sbagliato caricarla come un mulo..."
in effetti dalle foto sembra abbia l'assetto ribassato... Rido .Veramente una bella esperienza,ancora complimenti :?
Susy58
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Re: La Catorcina in Svezia

Messaggio da Susy58 »

Grazie a tutti per i vostri messaggi! Ci fa piacere che condividere la nostra esperienza invogli altri a programmare cose simili. La 500 in sè è una cosa talmente personale che ognuno la interpreta a sua immagine. Chi al suo interno vive il suo limbo di tempo fermo, chi la tiene come una reliquia, chi cerca di strizzare fino all'ultimo cavallo, chi ce l'ha ma va solo ai raduni, chi si proclama purista templare della sua verginità, chi la caricaturizza a sua immagine e somiglianza. Io mi chiedo, quanti tra noi la vogliono semplicemente vivere quotidianamente? Eppure per questo era stata pensata. E l'essenzialità era ed è il suo segreto che si traduce in termini di facile gestione da parte del proprietario. Le vetture moderne (tutte uguali perchè il ruolo di designer è sottoposto alle tendenze di marketing), sotto il cofano, oltre al motore e a ogni tipo di servo , nascondono km di fasci di cavi e centinaia di automatismi e comodità varie che si traducono in un distacco totale del proprietario dal funzionamento proprio mezzo. Del resto anche il meccanico non è più in grado di seguire logiche meccaniche e quindi spesso aspetta, finchè il tablet collegato alla centralina gli dica dove risiede il problema e cosa deve fare. Per molti assistere a questa scena non presenta niente di strano, io provo invece ogni volta rabbia o profonda pena, dipende. Ci illudiamo di raggiungere la perfezione, ma siamo solo in grado di aumentare la complessità. Per questo motivo,tornando all'argomento, preferisco mille volte affrontare un viaggio sulla 500 che conosco, piuttosto che affidarmi ad una vettura moderna di cui non capisco un'acca (e, senza tablet, nemmeno il meccanico.) :marameo:
E comunque è solo un punto di vista

Buon viaggio a tutti!
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Re: La Catorcina in Svezia

Messaggio da Susy58 »

Marcof68 ha scritto: 02.12.2017, 17:27 "...sbagliato caricarla come un mulo..."
in effetti dalle foto sembra abbia l'assetto ribassato... Rido .Veramente una bella esperienza,ancora complimenti :?
Rido Hai ragione era sovraccarica, ma è pure ribassata di un paio di cm... :s
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