Pagina 3 di 3
Re: Funzionamento dinamo III° parte
Inviato: 01.04.2010, 8:01
da Guido972
doibaf ha scritto:Ancora non ci sono. Come fa ad aumentare la tensione che fa andare la dinamo come motore se l'alimentazione è fornita da una batteria da 12 volt, che a quello che so io fornisce sempre 12 volt finchè è in efficenza, ferma restando che può variare la potenza fino a quella nominale (es. 35 ampere). Il reostato che cosa regola, la tensione (volt) o la potenza (ampere)?
Ti sei messo in un guaio grosso a cercare di farmi capire queste cose!
doibaf
Caro doibaf, stai facendo un po' di confusione sulle misure; la potenza si misura in watt, mentre la corrente in Ampere e la tensione in volt.
Questa sera con piu' tempo a disposizione ti daro' altre informazioni
Guido
Re: Funzionamento dinamo III° parte
Inviato: 01.04.2010, 13:57
da Ken Loach
aspettate un attimo, lasciate perdere il reostato, che forse crea un poco di confusione.
il reostato che c'é nello schema che vi ho mandato, serve soprattutto per la prova della dinamo al banco.
immaginate che il reostato non ci sia (come se fosse pontato).
qui forse devo chiarire un concetto base della prova, per evitare confusione.
quando si fá la prova della dinamo in derivazione come MOTORE (in effetti lo dice la parola motore), la dinamo come la conosciamo noi come GENERATORE, non ha piú niente a che vedere.
per farvi un esempio, avete presente il trapano per fare i buchi, ecco alla dinamo facciamo fare la fine del trapano.
in pratica l'amperometro serve a misurare cosa consuma il motore "trapano" (nel nostro caso la dinamo) e il voltometro semplicemente per la verifica che la tensione della batteria sia corretta.
la dinamo deve girare regolarmente, con assorbimento pressoché costante e senza riscaldare eccessivamente.
la durata della prova deve essere limitata a 5/10 minuti.
scusate se ho scritto generatore e motore in maiuscolo, ma é per evitare confusione.
es. fatto il collegamento, quando la dinamo si mette a girare come motore, devo semplicemente controllare che la dinamo giri regolarmente (non in maniera irregolare), che sull'aperometro il consumo sia sempre uguale (non ricordo piú quanto, ma pochissimi ampére), il voltometro naturalmente ci dará la tensione della batteria.
insomma con questa prova la dinamo non deve fare nientaltro che girare come motore e basta.
scusatemi, spero di aver chiarito...
Re: Funzionamento dinamo III° parte
Inviato: 01.04.2010, 17:30
da Guido972
E' chiarissimo, infatti alla fine per vedere se la dinamo funziona basta collegarla in derivazione e farla girare: se ruota, allora è ok.
Prova terminata, io faccio cosi' senza collegare amperometri o volmetri.
Ciao
Guido.
Re: Funzionamento dinamo III° parte
Inviato: 01.04.2010, 20:32
da doibaf
Daccordo, ma una cosa a questo punto me la doverte chiarire a prescindere dalla dinamo della 500: un reostato (o potenziometro come l'ho sempre chiamato io) unipolare come quello nello schema, che cosa varia della corrente? Volt, Ampere o Watt?
doibaf
Re: Funzionamento dinamo III° parte
Inviato: 01.04.2010, 22:13
da Guido972
Caro doibaf, se entriamo troppo nei dettagli della teoria non ne usciamo piu' fuori.
Per capire come funziona l'elettricità o meglio l'elettrotecnica, bisogna conoscere e saper applicare tutte le sue leggi e/o principi.
Comunque per tornare al tuo quesito sul reostato, c'è da dire che il reostato è una resistenza variabile che puo' essere a cursore rotativo, come quello dello schema che ha allegato ken loach e come pure quelli che abbiamo nelle nostre case per aumentare o diminuire la luce, oppure a cursore lineare.
Proprio perchè è una resistenza variabile, il suo funzionamento è legato a quella legge dell'elettrotecnica che gestisce le resistenze, ovvero la legge di OHM, che poi è costituita da 2 leggi, ossia:
1° legge di OHM: V= R x I ;
2° legge di OHM: R=(p x l)/S.
Nella 2° legge trova applicazione il funzionamento del reostato, in cui si deduce che la resistenza R dipende da p che è la resistivita', ed è sempre costante perchè dipende dalla natura chimica del materiale; dipende la l che è la lunghezza della resistenza ed è variabile a mezzo cursore sia esso rotativo o lineare; dipende da S che è la sezione del filo che costituisce la resistenza ed è una grandezza costante.
Quindi in base alla 2° legge abbiamo che la resistenza è variabile perchè varia la sua lunghezza.
Applicando ora una resistenza variabile R alla 1° legge se ne deduce, proprio da un punto di vista matematico, che per avere la tensione V costante, deve per forza variare I che rappresenta l'intensità di corrente misurata in AMPERE. Cio' significa che aumentando la resistenza diminuisce la corrente e viceversa.
Quindi per essere chiari, da quanto richiesto da doibaf, il REOSTATO, ruotandolo, fa variare, per le leggi suddette, l'intensità di corrente ( AMPERE).
Caro doibaf, averi potuto darti subito la risposta, pero' cercando di essere il piu' esaudiente e chiaro possibile, ho preferito fare qualche citazione teorica.
Pero', secondo quanto già detto non possiamo addentrarci troppo nella teoria, in quanto si diventa pesanti, noiosi, e seguiti solo da una piccola rappresentanza.
Io gradirei trattare argomenti tra l'utile ed il pratico e di facile applicabilità sulle nostre macchine.
Per tornare alla dinamo che era l'oggetto da cui eravamo partiti, a parte la descrizione che avevo fatto all'inizio, utile fino ad un certo punto, noi dobbiamo capire come si fà a vedere, a casa, con i mezzi che abbiamo a disposizione se è buona oppure non funziona e se dopo averla revisionata abbiamo fatto un buon lavoro.
Allora non resta che fare due piccoli collegamenti:
premesso che la dinamo sia ben salda su un appoggio stabile, collegare il negativo della batteria alla scocca della dinamo;
Cortocircuitare, con un semplice cavo elettrico i morsetti 67 e 51 della dinamo stessa;
collegare il positivo della batteria al morsetto 51.
A tal punto la dinamo si deve mettere in rotazione ( collegamento della dinamo in derivazione).
Altro non si deve fare, parlo sempre di una verifica casereccia, ma che comunque è una garanzia necessaria e sufficiente.
Tale prova deve durare il minimo possibile per evitare il surriscaldamento della dinamo stessa.
Non affronto per niente il discorso dell'eccitazione residua, altrimenti facciamo notte, anche perche' per descrivere il funzionamento della dinamo dovremmo richiamare altre leggi dell'elettrotecnica da Lenz a Kirchhoff e finiamo tutti al manicomio.
Penso che l'argomento teorico dinamo possa chiudersi a parte che se doibaf, ken loach o chiunque altro voglia ancora dire la sua o porgere qualche altro quesito.
Cordialmente
Guido
Re: Funzionamento dinamo III° parte
Inviato: 02.04.2010, 8:02
da Ken Loach
si é corretto....e molto professionale..
aggiungo solo che nel caso dello schema prova dinamo che avevo allegato, per la posizione dove é allacciato il voltometro, quando (reostato) aumenti o diminuisci la resistenza, oltre l'amperaggio varia anche la tensione che leggi sul voltometro.
un grosso saluto dalla Svizzera
buona Pasqua a tutti
ciao