Grazie mille Francesco !Oleandroi ha scritto: Io che l'ho vista dal vivo posso affermare senza ombra di dubbio che è un 5ino da esposizione
sono onorato da un simile apprezzamento, e mi permetto allora di inserire qui una foto che ritrae nello spettacolare contesto di Piazza Brà la mia piccola"Rossa" e la tua magnifica Abarth !
Esatto, Marco... !Elucubratio ha scritto: Sicuramente! Ma allora il divertimento dov'è?!
Molto meglio l'uso che ne sta facendo ora divertendosi e non risparmiandola quando deve portarla ai raduni!
ormai ho ben capito che uno dei segreti della affidabilità della mia "Rossa" sta proprio nell'uso costante e ripetuto, anche su medie-lunghe percorrenze : io mi diverto, e pare si diverta pure lei
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colgo l'occasione per segnalare da "La Manovella" un articolo molto ben fatto sul 50° anniversario (!) della presentazione della 500 "F".
A firma di Matteo Comoglio, l'articolo mette felicemente l'accento sul fatto che l'uscita della "F" fu proprio una "rivoluzione invisibile", portando con sè una moltitudine di modifiche meccaniche e di carrozzeria -rispetto alla precedente "D"- quasi inavvertibili , ma di notevole impatto tecnico-estetico.
A me ancora ignoto era il fatto che il grande progettista Dante Giacosa già nel 1963 lavorava al rinnovamento della "D", prevedendo anche per il nuovo modello ( la futura "F") l' utilizzo del motore "a sogliola" già in uso per la Giardiniera.
I motivi che spingevano Giacosa a questo orientamento erano principalmente tre :
1) unificazione della produzione di un unico motore
2) possibilità di ricavare un piccolo vano portabagagli posteriore
3) posizionamento più in basso del baricentro e verosimile migliore assetto e guidabilità
Le ragioni per le quali la dirigenza Fiat non accolse per nulla queste proposte risultano oscure...ma Giacosa ed i suoi collaboratori si rimisero al lavoro...e diedero quindi vita alla "F" che tutti conosciamo con la sua"rivoluzione invisibile".
Precisissime indicazioni delle differenze tra le varie serie ( otto bulloni, serie successive, serie coeve alla "L") e ricca documentazione fotografica, con interessantissime considerazioni sul valore storico degli esemplari mantenuti in stato d'origine.
Per gli appassionati del modello "F", un articolo -di ben 10 pagine- da non perdere !