il restauro di Nina, 500F del 1970
- Ciccio Corda
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Re: il restauro di Nina, 500F del 1970
Il TIG rapprsenta la modera, e più sicura, evoluzione del cannello. Pur non potendone sostituire fascino e risultati di una saldatura d'altri tempi si avvicina molto, e quando imparato a usare, dopo chilometri di esperimenti, darà grandi soddisfazioni. Nulla è impossibile e tutti abbiamo imparato iniziando dal nulla. E' importante non scoragguarsi mai e sopratutto non aver fretta di ottenere, da subito, risultati eccelsi. Nella vita c'è il momento per essere apprendisti ed il momento per essere maestri, basta avere la testardaggine e la (misurata) ambizone di riuscirci.
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Re: il restauro di Nina, 500F del 1970
buongiorno a tutti. ciao Luciano. è percaso la 170 puls? se è lei,è la stessa che ho io! gran bella macchina e si può fare moltissimo. ma gli elettrodi sono toriati? hanno la striscia rossa? altrimenti sono per alluminio (non vanno bene). la punta l'hai fatta come prescritto alla mola? incide moltissimo sulla precisione dell'arco. le superfici erano prive di ossido e sporcizia in generale. tieni presente che le laniere zincate non vanno bene. nell'unione testa a testa di lamiere con spessore inferiore al millimetro e mezzo non si aggiunge materiale. per lamiere da 0,8 mm prova con 21 fino a 25 Amp a seconda se ti trovi a metà o vicino ai bordi. dipende molto dalla capacità di dissipazione del pezzo. per il ciclo opposto metti a 0 le manopole del duty e dei tempi a metà. non ti soffermare troppo altrimenti buchi. facci sapere. un saluto a tutti Enzo
- Lcassiago
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Re: il restauro di Nina, 500F del 1970
Ciao Enzo.
Si, è la 170 puls hf. Grazie dei consigli!!!
Che cosa sono le manopole del duty? La mia ha solo corrente di lavoro, corrente di base, frquenza del pulse e ampiezza del pulse.
Quanto agli elettrodi in effetti ho preso quelli rossi, con il torio, ma sono un po preoccupato per la salute. Ho letto che sono radiattivi . Non è un gran problema per i contatto ed il maneggio ma ho letto che durante la molatura è molto importante non respirare le polveri...
Per questo sto cercando degli elettrodi che abbiano altri materiali come ad esempio il cesio, meno tossici.
Sono comunque ancora davvero alle prime armi. Ho notato la grande differenza di risultato a seconda se la punta è molata a dovere oppure malamente. Nel secondo caso mi è capitato di vedere che l'arco tendeva tutto da una parte, oppure un'altra volta l'ho fatto troppo a punta e la fiamma se ne andava in giro qua e la. Increibile
È davvero una tecnica interessante, molto molto fine.
Son felicissimo.
Ciao e buona serata
Luciano
Si, è la 170 puls hf. Grazie dei consigli!!!
Che cosa sono le manopole del duty? La mia ha solo corrente di lavoro, corrente di base, frquenza del pulse e ampiezza del pulse.
Quanto agli elettrodi in effetti ho preso quelli rossi, con il torio, ma sono un po preoccupato per la salute. Ho letto che sono radiattivi . Non è un gran problema per i contatto ed il maneggio ma ho letto che durante la molatura è molto importante non respirare le polveri...
Per questo sto cercando degli elettrodi che abbiano altri materiali come ad esempio il cesio, meno tossici.
Sono comunque ancora davvero alle prime armi. Ho notato la grande differenza di risultato a seconda se la punta è molata a dovere oppure malamente. Nel secondo caso mi è capitato di vedere che l'arco tendeva tutto da una parte, oppure un'altra volta l'ho fatto troppo a punta e la fiamma se ne andava in giro qua e la. Increibile
È davvero una tecnica interessante, molto molto fine.
Son felicissimo.
Ciao e buona serata
Luciano
- doibaf
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Re: il restauro di Nina, 500F del 1970
Ma elettrodi? Io sapevo solo una punta di tungsteno che si consuma pochissimo...
doibaf
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Re: il restauro di Nina, 500F del 1970
Ciao Fabio,
Si chiamano elettrodi anche quelli per il TIG ma ovviamente sono infusibili.
Vanno temperati come le matite e la forma della punta incide molto sulla qualita dell'arco...
Per ora li ho appuntiti con la smerigliatrice ma dovrò comperare una piccola mola, anche perche gli utensili specifici per affilare, bellissimi peraltro, costano purtroppo un botto di soldi...
Ciao
Lu
Si chiamano elettrodi anche quelli per il TIG ma ovviamente sono infusibili.
Vanno temperati come le matite e la forma della punta incide molto sulla qualita dell'arco...
Per ora li ho appuntiti con la smerigliatrice ma dovrò comperare una piccola mola, anche perche gli utensili specifici per affilare, bellissimi peraltro, costano purtroppo un botto di soldi...
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Re: il restauro di Nina, 500F del 1970
OK, chiarissimo! Sulla piccola mola mi permetto di metterti in guardia dalle cineserie
Meglio se usata, di quelle vecchie in ghisa, anche se è difficile trovarle monofase. La puoi comunque costruire da un motore di lavatrice...
doibaf
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Re: il restauro di Nina, 500F del 1970
I motori a trifase o 380 che si voglia, si possono trasformarli a 220 monofase, necessitano solo di un condensatore posto sulla terza fase mancante, ma si devono mettere le barrette della morsettiera sulla 220 trifase, in poche parole devi collegare il motore a triangolo.
CHI FA DA SE FA PER TRE, NON ACCETTO CONSIGLI SO SBAGLIARE DA SOLO
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Re: il restauro di Nina, 500F del 1970
Però va detto che si perde spunto e potenza...Maurizio ha scritto:I motori a trifase o 380 che si voglia, si possono trasformarli a 220 monofase, necessitano solo di un condensatore posto sulla terza fase mancante, ma si devono mettere le barrette della morsettiera sulla 220 trifase, in poche parole devi collegare il motore a triangolo.
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Re: il restauro di Nina, 500F del 1970
Si sta parlando di una mola e non di un motore da 65 KW, lo spunto lo si puo superare provando vari condensatori in base ai Microfard e la potenza aggiungendo dei condensatori è trovare il giusto compromesso tra spunto e potenza, cmq io non li so i calcoli da fare x trovare il giusto condensatore, ma ho sempre fatto nel mio mododoibaf ha scritto:Però va detto che si perde spunto e potenza...Maurizio ha scritto:I motori a trifase o 380 che si voglia, si possono trasformarli a 220 monofase, necessitano solo di un condensatore posto sulla terza fase mancante, ma si devono mettere le barrette della morsettiera sulla 220 trifase, in poche parole devi collegare il motore a triangolo.
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Re: il restauro di Nina, 500F del 1970
Ciao amici,
in questi lunghi mesi di impegni familiari ho fatto davvero poco sul cinquino ma comunque non demordo, anche se di sicuro non sarà pronta per il raduno
A tempo perso mi sono costruito un tepiede per la mola con materiale di recupero che avevo in garage. Devo dire che sono piuttosto soddisfatto perchè è venuto molto stabile e robusto così anche quel utensile ha ora il suo posto ordinato in garage: Venendo all'auto, ho iniziato timidamente i lavori nella zona del passaruota posteriore sinistro dove, come ovunque, non sono mancate le sorprese.
Inizialmente pensavo solamente di dove riparre il marcio sotto al rinforzo che regge il tallone di battuta del semiasse ma, insospettito da dei buchi poco chiari dietro al rinforzo stesso ho battuto con il cacciavite e rivelato una situazione delle lamiere retrostanti non consona al mio primo comandamento: " la ruggine va tolta TUTTA"
Quindi ho tolto il rinforzo avendo cura di non danneggiarlo e avuto conferma dei miei dubbi: Il supporto del tampone in lamiera da due (un po' vaiolata) è stato messo in bagno con l'elettrolisi, spruzzato di epox e sarà rimontato originale. ora però, prima di sostituire solo quel rettangolino di lamiera, sto pensando seriamente di fare un intervento più importante sul passaruota interno.
Aveva subito un incidente ed era stato addrizzato alla meglio dal precedente carroziere (vedi miei precedenti post) ma lo stato delle lamiere non mi piace per nulla. Ci sono molte vaiolature e la lamiera è indebotila.
Inoltre, guardano bene lo spigolo da sotto e dentro il vano del faro posteriore ho trovato del marciume incredibile: la membrana che costituisce lo scatolato interno è tutta arrugginita con dei fori passanti e anche il rinforzo ad L che supporta la traversa posteriore sembra malconcio.
Credo che toglierò l'auto dal girarrosto, la poggerò su punti idonei, metterò su la traversa motore, il cofano posteriore (per verificare le quadrature, metterò qualche barra di rinforzo (per mantenere la posizione) e poi taglierò via i pezzi marci per rifarli in totto a lamiera e martello.
D'altronde mi era chiaro sin dall'inizio che questo lavoro lo facevo per pura passione, no?
ciao a tutti
Luciano
in questi lunghi mesi di impegni familiari ho fatto davvero poco sul cinquino ma comunque non demordo, anche se di sicuro non sarà pronta per il raduno
A tempo perso mi sono costruito un tepiede per la mola con materiale di recupero che avevo in garage. Devo dire che sono piuttosto soddisfatto perchè è venuto molto stabile e robusto così anche quel utensile ha ora il suo posto ordinato in garage: Venendo all'auto, ho iniziato timidamente i lavori nella zona del passaruota posteriore sinistro dove, come ovunque, non sono mancate le sorprese.
Inizialmente pensavo solamente di dove riparre il marcio sotto al rinforzo che regge il tallone di battuta del semiasse ma, insospettito da dei buchi poco chiari dietro al rinforzo stesso ho battuto con il cacciavite e rivelato una situazione delle lamiere retrostanti non consona al mio primo comandamento: " la ruggine va tolta TUTTA"
Quindi ho tolto il rinforzo avendo cura di non danneggiarlo e avuto conferma dei miei dubbi: Il supporto del tampone in lamiera da due (un po' vaiolata) è stato messo in bagno con l'elettrolisi, spruzzato di epox e sarà rimontato originale. ora però, prima di sostituire solo quel rettangolino di lamiera, sto pensando seriamente di fare un intervento più importante sul passaruota interno.
Aveva subito un incidente ed era stato addrizzato alla meglio dal precedente carroziere (vedi miei precedenti post) ma lo stato delle lamiere non mi piace per nulla. Ci sono molte vaiolature e la lamiera è indebotila.
Inoltre, guardano bene lo spigolo da sotto e dentro il vano del faro posteriore ho trovato del marciume incredibile: la membrana che costituisce lo scatolato interno è tutta arrugginita con dei fori passanti e anche il rinforzo ad L che supporta la traversa posteriore sembra malconcio.
Credo che toglierò l'auto dal girarrosto, la poggerò su punti idonei, metterò su la traversa motore, il cofano posteriore (per verificare le quadrature, metterò qualche barra di rinforzo (per mantenere la posizione) e poi taglierò via i pezzi marci per rifarli in totto a lamiera e martello.
D'altronde mi era chiaro sin dall'inizio che questo lavoro lo facevo per pura passione, no?
ciao a tutti
Luciano
- doibaf
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Re: il restauro di Nina, 500F del 1970
Lcassiago, Certo che questo 500 alla fine non l'avrà fatto la Fiat ma te lo sei fatto da solo!!!!
Supporto mola Purtroppo devo dirti che non va bene anche se ti sembra stabile.
Non a caso i supporti per le mole non murati erano di ghisa e pesavano una tonnellata. Cercati un angoletto libero nel box che abbia una buona parete e metti una mensola fissata con dei prigionieri fissati con la resina...
doibaf
Supporto mola Purtroppo devo dirti che non va bene anche se ti sembra stabile.
Non a caso i supporti per le mole non murati erano di ghisa e pesavano una tonnellata. Cercati un angoletto libero nel box che abbia una buona parete e metti una mensola fissata con dei prigionieri fissati con la resina...
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Re: il restauro di Nina, 500F del 1970
Ciao Fabio!
perchè dici che non va bene? dici che vibra troppo?
L'ho fatto in ferro spesso e con i piedini regolabili. a lavoro finito ho anche inserito tra la mola ed il metallo uno strato di espanso a cellula chiusa antivibrazione. mi semrba che funzioni egregiamente!
lu
perchè dici che non va bene? dici che vibra troppo?
L'ho fatto in ferro spesso e con i piedini regolabili. a lavoro finito ho anche inserito tra la mola ed il metallo uno strato di espanso a cellula chiusa antivibrazione. mi semrba che funzioni egregiamente!
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- doibaf
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Re: il restauro di Nina, 500F del 1970
Tu quando lavori spingi perpendicolarmente al supporto... Prova e fammi sapere...
doibaf
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Re: il restauro di Nina, 500F del 1970
ah, ho capito
Non me ne sono accorto perchè sinora ho fatto solo lavoretti leggeri.
Magari la fisso al muro con due staffe, così dovrebbe migliorare.
Grazie come sempre per i preziosi consigli!
ciao
lu
Non me ne sono accorto perchè sinora ho fatto solo lavoretti leggeri.
Magari la fisso al muro con due staffe, così dovrebbe migliorare.
Grazie come sempre per i preziosi consigli!
ciao
lu
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Re: il restauro di Nina, 500F del 1970
Concordo con doibaf riguardo il fissaggio a muro del supporto mola
Un lavoro fatto per pura passione ti permette di evitare lo scoramento morale in momenti come questo, dove si fanno scoperte poco gradite
Un lavoro fatto per pura passione ti permette di evitare lo scoramento morale in momenti come questo, dove si fanno scoperte poco gradite
"Ci mancano due pistoni, il magnete, tre bielle, sei longheroni e una ruota. A parte questo, tutto il resto fa schifo"