Ciccio Corda ha scritto:Grazie per i complimenti.
Non sono interessato alla certificazione ASI, che qui viene fatta , a volte, con metodi discutibili. Mi accontento dunque di farla nel miglior modo possibile e soprattutto come piace a me, e non come piacerebbe al primo commissario ASI che capita.
Ecco... questo è in TOTO il mio Pensiero....
Augurissimi per il nuovo Gioiello...
complimenti ciccio corda, ho letto tutto d'un fiato e ora ho capito cosa significa far un restauro.. Peccato che il mio non è stato così, ma il mio prossimo sarà meglio! (soldi e tempo permettendo )
Complimenti ancora, fantastico
Grazie a tutti.
Terminato il montaggio degli ultimi particolari delle sospensioni, in attesa di montare cambio e semiassi, mi dedico all' impianto elettrico. Ho preferito utilizzare l'originale, insieme alla vecchia scatola portafusibili, nonostante i loro quasi 40 anni, perchè tutto appariva ancora in buone condizioni. Obbligatoria in questo caso l'infinita pazienza necessaria per pulire ad uno ad uno i cavi, sostituire dove necessario gli spinotti ossidati rivestendoli, ma solo per eccesso di zelo, con la guaina termorestringente, compreso il cavo del positivo batteria-motorino sul quale non va dimenticato di inserire il cappuccio di protezione. In questo modo spero di tenere lontano, per un bel po di anni, la naturale ossidazione. Infine, per evitare spiacevoli piccoli infortuni e per migliorare anche un po l'estetica, si è deciso di rivestire di termoresistente tutte le linguette reggicavo presenti nel vano anteriore e posteriore. Anche l'occhio vuole la sua parte.
grande! si comincia a vedere la fine!
quando arrivi a mettere l'olio dei freni, valuta l'uso di olio siliconico. non assore umidità e quindi non si deteriora, non fa ruggine nei cilindretti e se cola non rovina la vernice
Oggi le attenzioni sono andate allo strumento, il cui fondo, l'anello ed il vetrino erano già stati sistemati tempo fa, mancava solo la palpebra nera, opacizzata e cotta dal sole e dagli anni. E' stata levigata ad acqua con carta finissima, sucessivamente lucidata con molta cura con un feltro da banco. La mano deve essere leggerissima mentre la pressione sul feltro quasi una carezza. La lucidatura viene eseguita con l'aiuto di un leggero strato di pasta abrasiva grana fine. A finire una generosa ripassata con il polish. Il risultato sembra abbastanza buono. Purtroppo le plastiche di un tempo non esistono più.
Dopo i naturali complimenti per l'ottima riuscita, volevo confermare che con la pasta abrasiva fina dopo una passatina di carta abrasiva, si ottengono splendidi risultati anche sui volanti di plastica e sui vetrini dei fanalini!
Ciccio Corda ha scritto:Oggi le attenzioni sono andate allo strumento, il cui fondo, l'anello ed il vetrino erano già stati sistemati tempo fa, mancava solo la palpebra nera, opacizzata e cotta dal sole e dagli anni. E' stata levigata ad acqua con carta finissima, sucessivamente lucidata con molta cura con un feltro da banco. La mano deve essere leggerissima mentre la pressione sul feltro quasi una carezza. La lucidatura viene eseguita con l'aiuto di un leggero strato di pasta abrasiva grana fine. A finire una generosa ripassata con il polish. Il risultato sembra abbastanza buono. Purtroppo le plastiche di un tempo non esistono più.
Ciccio "ABBASTANZA BUONO"?
E' perfetto! Complimenti!
Il rimontaggio prosegue. Si riaprono le buste sigillate al momento dello smontaggio. Tutto era stato ripulito e catalogato con cura. Avevo decine di etichette e buste trasparenti dalle quali, con l'aiuto di una aspirapolvere, avevo estratto l'aria. Avevo infatti scoperto che se si insacca in ambiente umido, l'ossidazione, che non riuscivo a spiegarmi, veniva invece accellerata. Quindi tutto sotto vuoto! Ora ogni componente può tornare al suo posto. L'unica divagazione concessa è stata l'utilizzo di nuova bulloneria inox. Ma la vecchia è stata conservata. Non si butta via nulla.
Allegati
il cornuto e i condotti d'aria.
Tutto deve essre ripristinato, anche quello che non si vedrà più, perché coperto dal tappettino nero. Le viti sono inox.
Sul cofano originale si trovano le orecchiette di lamiera con i fori per i gommini.
I tubo del tunnel è ancora il suo, dopo 40 anni. Solo una bella lavata.
I dadi del cofano sono inox autobloccanti, L'astina e la molla devono ancora essere colorate.
si montano le luci ed il paraprezza. Inizia a prendere forma.
Maurizio ha scritto:NOOOOOOOOOOOOOOOOO non puoi mettere dei dadi e viti in inox dopo un restauro del genere, toglila subito altrimenti vengo li e ti
Sono certo che se venissi a vederla ti convinceresti a lasciarli. Comunque tutto è stato conservato, i dadi originalli verranno ripuliti con cura e inviati alla zincatura. Le divagazioni devono essere sempre reversibili.
Ciccio corda mi complimento per il lavoro da te eseguito!!! non ho mai visto una cosa simile e sono senza parole!!!
volevo chiederti due cose io...visto che sono alle prime armi...e volevo iniziare a proteggere dalla corrosione la parte bassa della 500...
l'antirombo da te utilizzato di che marca è? vorrei comprarlo anche io...e poi volevo sapere che sigillante hai utilizzato per le giunture...
ti ringrazio anticipatamente per le tue risposte preziose che mi darai...
un saluto
francesco