La D di mia mamma ...
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La D di mia mamma ...
Come ho avuto occasione di anticipare nella sezione delle presentazioni, sono "in itinere" nel restauro del "cinquino" di famiglia ... la nostra piccola grande scatoletta che fedelmente ha portato in giro per il mondo due generazione della mia famiglia.
Mio padre la acquisto' usata nel '74 pagandola 250.000 lire, per dare finalmente alla mia mamma (allora casalinga trentenne neopatentata) la mobilità necessaria ad una donna "moderna" con due figli ed una casa da mandare avanti.
Ricordo ancora quando arrivò a casa: era targata Forlì, aveva già dici anni e li dimostrava tutti; la maestra elementare che ne era stata proprietaria non l'aveva certo risparmiata, la poverina aveva quasi 90.000 km e ricordo che presentava già molte tracce di ruggine e diverse sbollature soprattutto nelle classiche zone dei sottoporta e dei bordi interni dei parafanghi.
Io allora avevo solo undici anni, ma ero già molto affascinato dalle automobili e dalla meccanica in generale, e che spesso mettevo in pratica con esperimenti alla frankenstain sulla Atala 2000 che naturalmente allora rappresentava il massimo in termini "motoristici" che mi fosse concesso.
Insomma, l'utilitaria necessitava di una decisa rimessa in ordine e mio padre, un po' per gioco un po' per fare economìa, decise che avrebbe provveduto in prima persona, naturalmente contando sulla qualificata manovalanza a basso costo rappresentata dal tapinìssimo sottoscritto.
Allora abitavamo a Firenze città, al terzo piano di un anonimo palazzone affacciato sui binari della stazione di Santa Maria Novella, senza garage ma con il solo conforto di un posto auto coperto in batterìa con gli altri condomìni ... insomma ricordo che si trattò proprio di un lavoro da ... uomini veri.
Motore e cambio furono issàti in casa e ricordo che vi stazionarono, penosamente trascinati avanti e indietro tra il tinello e la stanza "dei lavori" di mio padre, per almeno sei mesi: oggetto di aggiustaggio da parte di mio padre e di colorìte invettive da parte della mi' mamma !
Una volta sistemata la meccanica (e riguadagnata quindi una parvenza di pace in famiglia), il cinquino fu tradotto nella carrozzerìa "di_quell'amìco_dello_zio_che_ci_fa_spendere_poco" dove fu arrangiata come si faceva con le macchine vecchie che tanto dovevano finire nelle mani di una donna: qualche pezza saldata a bronzetto nei punti più malmessi ma poi grandi "intonacature" di stucco.
In ogni caso, quando la vetturetta tornò a casa sembrava finalmente aver riguadagnato l'antico splendore, insomma almeno a me pareva bellissima ... una specie di pallina candida che intorno a quegli interni blue avio con la lunetta crema sembrava quasi darsi le arie di una signorìna di paese che per una occasione speciale aveva indossato il vestitino buono.
E così, in quel giorno di primavera di quel lontano '74, inizio' la splendida avventura della nostra vita insieme ...
Alex Bromo
Mio padre la acquisto' usata nel '74 pagandola 250.000 lire, per dare finalmente alla mia mamma (allora casalinga trentenne neopatentata) la mobilità necessaria ad una donna "moderna" con due figli ed una casa da mandare avanti.
Ricordo ancora quando arrivò a casa: era targata Forlì, aveva già dici anni e li dimostrava tutti; la maestra elementare che ne era stata proprietaria non l'aveva certo risparmiata, la poverina aveva quasi 90.000 km e ricordo che presentava già molte tracce di ruggine e diverse sbollature soprattutto nelle classiche zone dei sottoporta e dei bordi interni dei parafanghi.
Io allora avevo solo undici anni, ma ero già molto affascinato dalle automobili e dalla meccanica in generale, e che spesso mettevo in pratica con esperimenti alla frankenstain sulla Atala 2000 che naturalmente allora rappresentava il massimo in termini "motoristici" che mi fosse concesso.
Insomma, l'utilitaria necessitava di una decisa rimessa in ordine e mio padre, un po' per gioco un po' per fare economìa, decise che avrebbe provveduto in prima persona, naturalmente contando sulla qualificata manovalanza a basso costo rappresentata dal tapinìssimo sottoscritto.
Allora abitavamo a Firenze città, al terzo piano di un anonimo palazzone affacciato sui binari della stazione di Santa Maria Novella, senza garage ma con il solo conforto di un posto auto coperto in batterìa con gli altri condomìni ... insomma ricordo che si trattò proprio di un lavoro da ... uomini veri.
Motore e cambio furono issàti in casa e ricordo che vi stazionarono, penosamente trascinati avanti e indietro tra il tinello e la stanza "dei lavori" di mio padre, per almeno sei mesi: oggetto di aggiustaggio da parte di mio padre e di colorìte invettive da parte della mi' mamma !
Una volta sistemata la meccanica (e riguadagnata quindi una parvenza di pace in famiglia), il cinquino fu tradotto nella carrozzerìa "di_quell'amìco_dello_zio_che_ci_fa_spendere_poco" dove fu arrangiata come si faceva con le macchine vecchie che tanto dovevano finire nelle mani di una donna: qualche pezza saldata a bronzetto nei punti più malmessi ma poi grandi "intonacature" di stucco.
In ogni caso, quando la vetturetta tornò a casa sembrava finalmente aver riguadagnato l'antico splendore, insomma almeno a me pareva bellissima ... una specie di pallina candida che intorno a quegli interni blue avio con la lunetta crema sembrava quasi darsi le arie di una signorìna di paese che per una occasione speciale aveva indossato il vestitino buono.
E così, in quel giorno di primavera di quel lontano '74, inizio' la splendida avventura della nostra vita insieme ...
Alex Bromo
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Re: La D di mia mamma ...
che gran bella storiella, complimenti Alexbromo,
ora non ci resta che leggere il proseguimento del restauro
ora non ci resta che leggere il proseguimento del restauro
non saprò una mazza ma quel poco che so mi piace condividerlo.....
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Re: La D di mia mamma ...
Bravo Alex, aspettiamo il seguito...
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Re: La D di mia mamma ...
beh ora siamo proprio curiosi dopo una presentazione cosi!!!!!!
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Re: La D di mia mamma ...
La macchinina, dopo aver scarrozzato tutta la famiglia per una quindicina d'anni, essere sopravvissuta ad una mezza dozzina di incidenti 'gravi' ed essere passata prima nella mie mani e successivamente in quelle di mia sorella, verso i primi anni '90 fu accantonata e rimase ferma un per strada un paio d'anni (cosa che comunque per lei non era certo una novità), fino a quando non acquistai una casa tutta mia e le potei finalmente dare almeno un ricovero al coperto.
All'inizio del 2000 presi finalmente la decisione di intraprendere il restauro, soprattutto come gesto di gratitudine nei confronti di quell'oggetto che tanto aveva fatto per noi e tanto poco aveva chiesto.
In effetti si rivelò subito un'opera di un certo impegno ... la carrozzeria presentava nuovamente tutte le tracce di corrosione di quando era arrivata da noi negli anni '70, con l'aggravante che le varie riparazioni in economìa succedutesi negli anni avevano iniziato a deteriorarsi e insieme alla ruggine si erano palesati molti distaccamenti di stucco qua e là. Inoltre il cinquino aveva subìto negli anni diversi allagamenti e le molte toppe in vetroresina che erano state spalmate sul fondo dell'abitacolo per tappare varii fori si stavano penosamente distaccando.
Fortunatamente i fondi, che erano stati sostituiti una decina d'anni prima, probabilmente grazie alla protezione data dal tappetino bitiminoso di buona qualità, erano rimasti incredibilmente intatti.
Purtroppo al momento non ebbi l'accortezza di fare molte foto, ma solo alcuni scatti di qualche fase di smontaggio.
Qui siamo alle prime fasi di smontaggio con l'ausilio di due miei amici:
Dopo il primo disassemblaggio e la rimozione di tutta la meccanica, approfittando di un'area condominiale ancora in costruzione, iniziai la sverniciatura a spazzola, scoprendo finalmente tutte le pezze e le magagne che si erano accumulate negli anni di riparazioni più o meno approssimative ...
Ricordo ancora un paio di zone dei parafanghi, dove la spazzola a tazza scompariva letteralmente nelle voragini di stucco ...
Alex Bromo
All'inizio del 2000 presi finalmente la decisione di intraprendere il restauro, soprattutto come gesto di gratitudine nei confronti di quell'oggetto che tanto aveva fatto per noi e tanto poco aveva chiesto.
In effetti si rivelò subito un'opera di un certo impegno ... la carrozzeria presentava nuovamente tutte le tracce di corrosione di quando era arrivata da noi negli anni '70, con l'aggravante che le varie riparazioni in economìa succedutesi negli anni avevano iniziato a deteriorarsi e insieme alla ruggine si erano palesati molti distaccamenti di stucco qua e là. Inoltre il cinquino aveva subìto negli anni diversi allagamenti e le molte toppe in vetroresina che erano state spalmate sul fondo dell'abitacolo per tappare varii fori si stavano penosamente distaccando.
Fortunatamente i fondi, che erano stati sostituiti una decina d'anni prima, probabilmente grazie alla protezione data dal tappetino bitiminoso di buona qualità, erano rimasti incredibilmente intatti.
Purtroppo al momento non ebbi l'accortezza di fare molte foto, ma solo alcuni scatti di qualche fase di smontaggio.
Qui siamo alle prime fasi di smontaggio con l'ausilio di due miei amici:
Dopo il primo disassemblaggio e la rimozione di tutta la meccanica, approfittando di un'area condominiale ancora in costruzione, iniziai la sverniciatura a spazzola, scoprendo finalmente tutte le pezze e le magagne che si erano accumulate negli anni di riparazioni più o meno approssimative ...
Ricordo ancora un paio di zone dei parafanghi, dove la spazzola a tazza scompariva letteralmente nelle voragini di stucco ...
Alex Bromo
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Re: La D di mia mamma ...
Beh...le magagne sono sempre all'agguato, speci se chi ci ha messo mano precendentemente era un "carpentiere"....con rispetto dela classe operaria!!!
Belissima cmq
Belissima cmq
Ma tu... C'eri??!!
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Re: La D di mia mamma ...
Mentre aspetto che mi' moglie finisca di prepararsi per il pranzo di Natale, aggiorno un po' lo storyboard ...
Allora, nel 2005 carico la D sul carrello e la porto in carrozzeria, col solito patto: "te la fo', però vieni ad aiutarmi e non rompere con i tempi di consegna ..." . Va bene.
Qui siamo all'arrivo in carrozzeria:
... il musetto e la traversa anteriore acquistati alla mostra scambio di Reggio Emilia ...
... il disassemblaggio delle portiere ...
... come si presentavano i sottoporta dopo la rimozione dei lamierati esterni, ormai irrecupaerabili (si vede più in alto il lamierato di ricambio ...
... gli interni da me personalmente sapzzolàti (AATCHIU' !)
Si vedono comunque chiaramente i fondi "miracolosamente intatti", che infatti sono stati mantenuti.
Sportelli ...
Alex Bromo
Allora, nel 2005 carico la D sul carrello e la porto in carrozzeria, col solito patto: "te la fo', però vieni ad aiutarmi e non rompere con i tempi di consegna ..." . Va bene.
Qui siamo all'arrivo in carrozzeria:
... il musetto e la traversa anteriore acquistati alla mostra scambio di Reggio Emilia ...
... il disassemblaggio delle portiere ...
... come si presentavano i sottoporta dopo la rimozione dei lamierati esterni, ormai irrecupaerabili (si vede più in alto il lamierato di ricambio ...
... gli interni da me personalmente sapzzolàti (AATCHIU' !)
Si vedono comunque chiaramente i fondi "miracolosamente intatti", che infatti sono stati mantenuti.
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Alex Bromo
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Re: La D di mia mamma ...
storia stupenda......complimenti,ma sembrerò pazzo, ma io sono affascinatissimo dai vissuti delle automobili.
Ci racconti meglio la mezza dozzina di incidenti gravi?
Spero nessuno si sia fatto male.......
Ci racconti meglio la mezza dozzina di incidenti gravi?
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Re: La D di mia mamma ...
Ahaha ... no, fortunatamente siamo sempre tutti sopravvissuti.
Il primo incidente "grave" che ricordo successse nel '76; allora avevo circa tredici anni e ci eravamo appena trasferiti da Firenze a Bagno a Ripoli. Ricordo che eravamo tutti e quatto in macchina (io ero sul sedile posteriore con mia sorella di cinque anni) e stavamo percorrendo via Gian Paolo Orsini, quando ad un certo punto un pullmino 850 con quattro o cinque suore a bordo che proveniva da sinistra, bucando uno stop a gran velocità, ci centrò in pieno all'incrocio con via Di Rusciano !
Fortunatamente la collisione avvenne all'altezza della ruota anteriore (se avessero centrato lo sportello di caratavelina molto probabilmente avrebbero anche potuito dare l'estrema unzione a mio padre), comunque il botto fu notevole, il mio babbo dal contraccolpo ruppe il vetro del finestrino laterale e lo caricarono sanguinante in ambulanza.
Io rimasi un po' sotto choc, e ricordo che fui premurosamente accompagnato al bar d'angolo dove ci fu una lunga discussione tra gli avventori sull'opportunità o meno (vista l'età) di somministrarmi del cognac.
Alla fine fu raggiunto il compromesso di propinarmi un crodìno ... non erano ancora le cinque del pomeriggio, e tra le lacrime e lo spavento avevo comunque già preso il mio primo aperitivo ...
Comunque il povero cinquino (tutto storto e asimmetrico che pareva una sògliola) fu tradotto in una vicina carrozzeria e lì vi rimase per un mesetto.
Credo che fu in seguito a quell'evento che installarono quel musetto della F che ho poi nuovamente sostituito con quello D in occasione di questo restauro.
Alex Bromo
Il primo incidente "grave" che ricordo successse nel '76; allora avevo circa tredici anni e ci eravamo appena trasferiti da Firenze a Bagno a Ripoli. Ricordo che eravamo tutti e quatto in macchina (io ero sul sedile posteriore con mia sorella di cinque anni) e stavamo percorrendo via Gian Paolo Orsini, quando ad un certo punto un pullmino 850 con quattro o cinque suore a bordo che proveniva da sinistra, bucando uno stop a gran velocità, ci centrò in pieno all'incrocio con via Di Rusciano !
Fortunatamente la collisione avvenne all'altezza della ruota anteriore (se avessero centrato lo sportello di caratavelina molto probabilmente avrebbero anche potuito dare l'estrema unzione a mio padre), comunque il botto fu notevole, il mio babbo dal contraccolpo ruppe il vetro del finestrino laterale e lo caricarono sanguinante in ambulanza.
Io rimasi un po' sotto choc, e ricordo che fui premurosamente accompagnato al bar d'angolo dove ci fu una lunga discussione tra gli avventori sull'opportunità o meno (vista l'età) di somministrarmi del cognac.
Alla fine fu raggiunto il compromesso di propinarmi un crodìno ... non erano ancora le cinque del pomeriggio, e tra le lacrime e lo spavento avevo comunque già preso il mio primo aperitivo ...
Comunque il povero cinquino (tutto storto e asimmetrico che pareva una sògliola) fu tradotto in una vicina carrozzeria e lì vi rimase per un mesetto.
Credo che fu in seguito a quell'evento che installarono quel musetto della F che ho poi nuovamente sostituito con quello D in occasione di questo restauro.
Alex Bromo
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Re: La D di mia mamma ...
ciao alex
complimenti per la bella storia che stai raccontando e le foto che ci mostri
naturalmente rimarrò anchio in attesa del proseguimento.
e poi naturalmente Buon Natale
complimenti per la bella storia che stai raccontando e le foto che ci mostri
naturalmente rimarrò anchio in attesa del proseguimento.
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Re: La D di mia mamma ...
Grazie ... sono contento di poter condividere questi piccoli ricordi con voi.
Tra l'altro raccontando scopro che piano piano mi tornano in mente eventi e accadimenti che credevo ormai sepolti negli angoli più nascosti della memoria.
Sto piano piano scoprendo che rimettere in strada questo guscio di noce sta diventando una specie di viaggio della memoria, una specie di fil rouge che per tanto tempo ha legato le vicende quotidiane di una famiglia come tante, di un ragazzino che su quella vetturetta e su quelle strade percorse a ottanta all'ora in un modo o in un'altro c'è diventato grande ...
Alex Bromo
Tra l'altro raccontando scopro che piano piano mi tornano in mente eventi e accadimenti che credevo ormai sepolti negli angoli più nascosti della memoria.
Sto piano piano scoprendo che rimettere in strada questo guscio di noce sta diventando una specie di viaggio della memoria, una specie di fil rouge che per tanto tempo ha legato le vicende quotidiane di una famiglia come tante, di un ragazzino che su quella vetturetta e su quelle strade percorse a ottanta all'ora in un modo o in un'altro c'è diventato grande ...
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Re: La D di mia mamma ...
ogni cinquino ha una sua storia, e vedere una D che si avvia alla rinascita e sempre un gran piacere
la 500 è come un diamante, è per sempre
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Re: La D di mia mamma ...
Bellissimo questo tuo condividere questi racconti di vita
Complimenti,e tanta stima per aver tenuto fino ad oggi questa macchina del tempo
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Re: La D di mia mamma ...
Porcamiseria, mi sa che non ho più la traversa posteriore !
L'ho cercata dappertutto, ma mi sa che il carrozziere non me l'ha mai riportata ...
Alex Bromo
L'ho cercata dappertutto, ma mi sa che il carrozziere non me l'ha mai riportata ...
Alex Bromo
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Re: La D di mia mamma ...
grandissimo Alexbromo, resto anch'io in attesa del proseguimento della storia veramente appassionante ... tra un aggiornamento storico e di restauro attuale mi sa che avrai parecchie visite ...
La teoria è quando si sa tutto e niente funziona, ... pratica è quando tutto funziona e non si sa perché ... Albert Einstein ...